Tangenti Ivri chiusa l’indagine

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Venticinque persone e dieci società sono state raggiunte dall'avviso di chiusura delle indagini nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano su presunte tangenti pagate da ex dirigenti dell'Ivri (Istituti di Vigilanza Riuniti d'Italia) per ottenere gli appalti sui controlli in aeroporti, parchi pubblici, strutture dell'esercito e uffici postali.
È stata stralciata, invece, la posizione dell'ex sindaco di Milano, Carlo Tognoli, indagato per l'ipotesi di corruzione nell'ambito dell'inchiesta affidata ai pm Stefano Civardi, Letizia Mannella e Fabio Napoleone.
La prima fase delle indagini aveva riguardato i parchi pubblici, controllati da un numero di vigilantes inferiore rispetto a quello pattuito tra il Comune e l'Istituto di vigilanza Città di Milano, che fa capo all'Ivri. Poi le indagini si erano estese ai controlli nei trasporti delle Poste Italiane, alle caserme dell'Esercito, agli aeroporti di Linate, Malpensa e Torino Caselle e agli uffici della Regione Lombardia. Otto persone erano state arrestate per corruzione, turbativa d'asta e falso.
Gli accertamenti dei vigili del Reparto Radiomobile milanese erano arrivati a scoprire tangenti dai 200 ai 600 mila euro, in un periodo dal 2000 fino al 2004. Tangenti che sarebbero state pagate da dirigenti dell'Ivri, tra gli altri, a un impiegato Enav ora sospeso, Roberto Cosentino, a un tenente colonnello della direzione generale del Commissariato del Ministero della Difesa, Francesco Stuffi, a un impiegato civile dell'Esercito, Maurizio Ciriello, e a uno dei direttori centrali delle Poste Italiane, M.F.
Tutti furono arrestati, con il principale azionista dell'Ivri, Giampaolo Zanè, e un commercialista del gruppo, Donato Carone.


Ai domiciliari erano stati posti altri due dirigenti Ivri, Leone Calzone, torinese, e Claudio Tedesco, presidente del cda dell'Istituto Città di Milano. Tra gli arrestati anche M.F., ora ex direttore centrale delle Poste Italiane oltre che ex ufficiale di polizia giudiziaria nei carabinieri.

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