Tangenziali a pagamento, stop di La Russa

Un sacco bello se Milano scippasse a Roma lo scettro di regina della celluloide. La «provocazione» lanciata su queste pagine dall’attore Carlo Verdone di passaggio in città per il suo ultimo film non cade nel vuoto. Se davvero volesse venire a girare la sua prossima pellicola sotto la Madonnina troverebbe braccia aperte, giura l’assessore Massimiliano Finazzer Flory. Il quale, proprio ieri, ha presentato in commissione consigliare la delibera approvata dalla giunta a dicembre che prevede l’abbattimento dei costi per l’occupazione del suolo pubblico alle produzioni che scelgono Milano come proprio set. La delibera, spiega Finazzer, «è il primo atto di un'operazione che si articolerà su tre fronti: un accordo con Milano Ristorazione per ridurre i costi del cestino per gli artisti; convenzioni con gli albergatori per la sistemazione di star e comparse; l’individuazione di nuove location capaci di raccontare il fascino di Milano». Tra le proposte gli interni del Castello Sforzesco, il Museo Archeologico, Palazzo Reale e l'Ambrosiana. Un progetto, quello di rilanciare la Milano cinematografica, i cui prodromi erano già visibili nella multitudine di festival e rassegne (spesso sovrapposti) promossi in città da Comune, Provincia e Regione negli ultimi due anni. Il film di Salvatores «Happy Family», girato interamente a Milano e di cui è appena terminato il montaggio, è stato co-finanziato dall’assessorato di Massimo Zanello. Ora il Comune rilancia, promettendo di snellire le pastoie burocratiche che spesso attanagliano le produzioni non solo cinematografiche.

«La città è aperta e disponibile -dice Finazzer- e può confermarlo Michele Placido che la prossima settimana inizierà in città le riprese del film “Il fiore del male“ ispirato alla storia di Vallanzasca». A rimarcare la neo-vocazione al set, il Comune ha promosso una serie di incontri con i protagonisti del mondo del cinema alla Terrazza Martini: da Tinto Brass a Salvatores. Ciak si gira.