Spettacoli

Tanto rumore per nulla D'Amico, Fagnani, Ceran sono le "signore del flop"

"Che c'è di nuovo", "Belve" e "Nei tuoi panni" hanno ascolti deludenti. Nonostante le attese...

Tanto rumore per nulla D'Amico, Fagnani, Ceran sono le "signore del flop"

Meno di Alessandro Borghese a spasso tra i ristoranti su Tv8. Meno di Elettra Lamborghini che se la ride con i comici sul Nove. Meno di Lara Croft in Tomb Raider su Rai4. Molto meno dei talk concorrenti di Rete4 e La7. Insomma, i numeri della trasmissione d'approfondimento di Ilaria D'Amico sono arrivati al lumicino. Alla terza puntata, l'altro ieri sera, il contatore degli spettatori si è fermato a 262.000, pari all'1,7 per cento di share. Se al posto suo avessero messo la centesima replica di qualsiasi film avrebbe ottenuto lo stesso risultato.

Premesso che la conduttrice è brava, preparata, spigliata - e non ci sarebbe nemmeno la necessità di ricordarlo - e che il pessimo dato d'ascolto non è certo - o solo in parte - sua responsabilità, a questo punto si devono tirare le somme delle scelte fatte in Rai. Soprattutto perché Che c'è di nuovo è uno dei programmi che doveva portare alla «resurrezione» del secondo canale e, che, invece lo sta affossando ancora di più. A fare compagnia alla D'Amico nella classifica degli show meno visti c'è Mia Ceran che nel pomeriggio (alle 17) scambia le famiglie a Nei tuoi panni: ieri, per esempio ha raccolto solo 217.000 spettatori pari al 2.2%. Discorso a parte, ma non troppo, si può fare per Francesca Fagnani che con le sue aggressive interviste alle Belve in seconda serata giovedì della settimana scorsa si è spaventata quando ha letto sulle tabelle Auditel 169.000 spettatori per uno share del 2,47%. Complice il fatto che ha ricevuto la linea dalla D'Amico con una curva che rasentava lo zero. Tanto che si è subito affrettata a cancellare la puntata del giovedì tenendo quelle del martedì e mercoledì dove questa settimana ha raggiunto rispettivamente 374.000 spettatori con il 5.8% e 446.000 spettatori con il 3,96%. Che non sono risultati stratosferici come inspiegabilmente osannato da larga parte della stampa, ma certamente di tutto rispetto e in linea con gli obiettivi.

Mentre, sempre restando nell'ambito dei programmi nuovi di Raidue, il tanto bistrattato Bella Ma' di Pierluigi Diaco, dopo una partenza difficile, ora si sta attestando sopra il 4 per cento. Conclusione? Le anchorwoman portate in Rai con l'aura di belle, intelligenti e smart (quali sono) non funzionano come si sperava. E non ha certo giovato alla D'Amico ripresentarsi al pubblico, dopo anni di calcio su Sky, con queste sobrie parole in varie interviste: «Quando la Rai è arrivata a gennaio con l'idea di riportarmi a essere un punto di riferimento dell'informazione sono stata felice».

In ogni caso, il problema principale resta il suo Che c'è di nuovo. Lo show avrebbe dovuto rispondere alla richiesta dell'ad Carlo Fuortes di realizzare un nuovo tipo di programmi di informazione: meno urlati, senza litigi, aperti a volti nuovi. E, in effetti, questa promessa è stata mantenuta, come si è visto giovedì nel dibattito tra Giuseppe Provenzano, vice segretario Pd e Nicola Molteni, sottosegretario leghista al Ministero degli Interni. Però il problema del programma sta nella confusione, nel misto di temi affastellati, nella mancanza di una linea chiara per ogni puntata, nei reportage troppo lunghi realizzati da inviati che dovrebbero andare a scuola da Report. Allo spettatore pare di stare in un ristorante dove per primo ti servono il sushi, per secondo il risotto alla milanese e poi per dessert gli antipasti. Una scelta degli autori, con a capo Francesco Sortino - che di programmi d'informazione ne ha fatti tanti (tra cui il bellissimo Nemo) - che evidentemente fa scappare gli spettatori. E non si può invocare la sperimentazione o la qualità quando la quantità scende sotto la soglia del due per cento.

Ora si deve dare una sterzata che non sia quella di far azzuffare gli ospiti. Altrimenti Che c'è di nuovo forse riuscirà a mangiare il panettone, ma non a tornare dopo la Befana (intanto giovedì prossimo, per un impegno sportivo, non andrò in onda). Oppure si procederà alla soluzione trovata per tutti i tanti talk precedenti che hanno fatto flop su Raidue: passare in seconda serata.

Intanto la rete prega che San Fiorello in arrivo all'inizio di dicembre riesca a tirar su ascolti e morale a tutti.

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