Cronache

Il Tar denuncia Burlando e compagni

Il Tar denuncia Burlando e compagni

Due fucilate su Burlando e compagni in pochi giorni. Il Tar della Liguria boccia per la seconda volta la giunta regionale e sospende di nuovo la caccia allo storno. Il Tribunale però stavolta va oltre: dopo avere accolto il ricorso degli ambientalisti contro la seconda delibera regionale, ha trasmesso gli atti alla procura della Repubblica perchè «compia le valutazioni di competenza relativamente all'inosservanza dei precedenti provvedimenti». In attesa della discussione del merito della causa in camera di consiglio, convocata per domani, il Tar in pratica ipotizza una violazione di legge da parte dei componenti della giunta per non avere eseguito il primo decreto di sospensione. Il secondo ricorso al Tar è stato presentato da Wwf e Lega Abolizione Caccia dopo che venerdì scorso la giunta ha approvato una nuova delibera che, nonostante la prima sospensiva del Tar del 6 ottobre, ha dato un secondo via libera alla caccia allo storno in deroga alle leggi nazionali.
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria con Decreto Presidenziale urgente ha dunque sospeso l'esecutività della nuova delibera e ha inviato la notifica del provvedimento a tutti gli enti e associazioni interessate, nonchè agli organi di vigilanza. Il Tribunale ribadisce che il fringuello e lo storno sono specie protette dalla legge statale venatoria e dalla Direttiva europea. A partire da ieri sera, afferma l'avvocato Daniele Granara, che difende le ragioni degli ambientalisti, «chi abbatte in Liguria lo storno incorre in una denuncia penale, con contestuale sequestro giudiziario del fucile e delle munizioni da parte degli agenti accertatori, come previsto dalla legge nazionale sulla caccia». Ma la Regione non ci sta e sostiene l'esistenza di «un parere legale della presidenza del Consiglio dei ministri che ritiene valida e legittima la deroga alle norme previste dalla legge regionale».

Secondo questo parere, afferma la giunta, l'amministrazione può utilizzare la deroga in virtù dell’esistenza di una legge regionale sulla caccia.

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