La sentenza del TAR del Lazio ha dichiarato l’illegittimità di alcuni articoli del Regolamento dei Tecnici che riservava ai soli tecnici FIT (Federazione Italiana Tennis) l’opportunità di insegnare nei circoli affiliati. Dopo questa storica e clamorosa sentenza emessa dai magistrati Giuseppe Daniele, Maria Luisa De Leoni e Giulia Ferrari, la FIT ricorrerà al Consiglio di Stato.
La decisione ha messo in subbuglio il mondo del tennis italiano. E non solo, perché la sentenza in questione potrebbe far giurisprudenza e quindi essere estesa a tutte le altre discipline sportive, compresa l’equitazione.
Ricostruiamo in poche parole la vicenda giudiziaria: da una parte c’era Claudio Pistolesi, dall’altra la Federazione Italiana Tennis. Gli oggetti del contendere erano due, a noi interessa riportare solo
Mentre giornalisti, avvocati, notai, ingegneri e architetti appartengono a ordini professionali disciplinati da leggi ordinarie della Repubblica, la categoria dei maestri di tennis è oggi gestita dalla Federtennis che consente solo ai maestri formati dalla stessa FIT (Istruttori di Primo e secondo grado, maestri nazionali, tecnici nazionali) di insegnare nei club e nei circoli affiliati.
Il TAR del Lazio ha abolito l’esclusiva FIT sui maestri in quanto in contrasto con alcuni articoli della Costituzione che garantiscono il lavoro e la libertà di insegnamento.
Così, da oggi non è più possibile precludere, a chi non è tesserato e a chi non è maestro riconosciuto FIT, di insegnare presso i circoli sportivi. Il Tar sostiene che ai circoli viene privata la libertà di scegliere i tecnici desiderati e che la categoria dei tecnici affiliati si trova in condizioni di oggettivo vantaggio perché “Chi li rappresenta ritiene di essere la sola a dettare le leggi del mercato”.
Questa decisione rivoluziona la situazione dei maestri di tennis in Italia. Sono infatti diversi i tecnici con riconoscimenti di enti diversi dalla FIT (la UISP, ad esempio ha tecnici in 600 club) cui è precluso l’insegnamento nei circoli affiliati alla FIT.
E PER L’EQUITAZIONE?
La sentenza significherebbe libertà di mercato e di associazionismo
: un tecnico ENDAS EQUITAZIONE potrebbe insegnare in un centro affiliato FISE, un istruttore FISE potrebbe insegnare in un centro affiliato ENGEA, o ancora, un istruttore SEF-ITALIA o FITETREC-ANTE potrebbero insegnare in un centro affiliato FISE. Le combinazioni sarebbero innumerevoli.
Ma significherebbe anche libertà di scelta dell’Ente, della Federazione o dell’Associazione che garantisce maggiore serietà e competenza nella disciplina in cui si desidera intraprendere un percorso formativo: un cavaliere potrebbe decidere di sostenere il brevetto di Tecnico di Equitazione di Campagna presso FITETREC-ANTE, ENGEA, FISE, ENDAS, SEF-ITALIA, indistintamente, a seconda della serietà e delle professionalità che dimostrano gli interlocutori in quella precisa disciplina perché non ci saranno più barriere alla possibilità di occupazione.
Restiamo tutti alla finestra ad aspettare di vedere qualche novità…
Eleonora Origgi
Redazione
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