Riccardo Re
C'è il sangue di chi ha deciso di stringere una rosa nel pugno, ma c'è anche il sangue versato da chi ha fatto la scelta coraggiosa di non stringere quella rosa. Da questo sangue vivo di libertà sono nati loro: i salmoni, «i radicali liberali, i radicali per la libertà», insomma, i radicali che hanno deciso di allearsi con il centrodestra.
Da oggi, i salmoni, sono pronti a risalire controcorrente quel fiume di idee che hanno deciso di diffondere anche in Liguria grazie alla nascita del nuovo club dei riformatori liberali della nostra regione. Un consiglio presieduto dallo spezzino Andrea Amati, coordinato da Francesco Sensi, amministrato da Roberto Ruggiero e sorretto dalla presenza femminile di Mariacristina Ferrarazzo e di quella del giovane Roberto Sensi.
Ieri, a Genova, a presentare il gruppo ligure è stato il portavoce del nuovo partito, Marco Taradash, storico radicale che nel 1994 aveva deciso di passare nelle file di Forza Italia. Dalle sue parole emerge subito come a differenziare i salmoni dagli attuali rosa pugnoni non sia solo lo schieramento differente, ma ci siano ragioni ideologiche ed altre estremamente pratiche. La prima, indubbiamente, è quella per cui sono scesi in campo già da diversi mesi: la vittoria del Sì al referendum confermativo sulla riforma costituzionale.
«Condividiamo tutti i principi di questa riforma che rendono la Costituzione viva e adeguata ai tempi» spiega Taradash, che sottolinea come la scelta di Pannella di votare No per favorire il modello anglosassone «sia quanto meno un controsenso, perché, in Italia, qualcuno può sperare ma non credere che si realizzi davvero una rivoluzione americana. Questa riforma effettua concreti passi verso il modello anglosassone, come quelli in merito ai poteri assegnati al primo ministro che andrebbero a conformarsi a quelli che spettano ai capi di governo di tutti i paesi occidentali».
Ma Taradash attacca anche l'attuale maggioranza parlamentare sostenendo che «fa ridere solo al pensiero l'idea che se vincesse il No la sinistra potrebbe avere i numeri per cambiare la Costituzione, visto che per le prime due proposte di legge, sia alla Camera che al Senato, ha dovuto imporre la fiducia per ottenere una maggioranza semplice».
I progetti dei Radicali Liberali sono in fermento anche per quanto riguarda le iniziative nel territorio regionale: «dobbiamo prima di tutto cercare di far aumentare il numero degli iscritti» sintetizza Francesco Sensi, ma da subito si batteranno per appoggiare la proposta che vuole intitolare una piazza del capoluogo ligure al popolare presentatore genovese Enzo Tortora, vittima della giustizia italiana.
Taradash battezza i «salmoni»
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