La targa sparita di Ramelli. E quel sindaco che non si alza

Qualcuno ha fatto sparire la targa posta il 13 aprile per intitolargli il Giardino pubblico della Biblioteca

La targa sparita di Ramelli. E quel sindaco che non si alza
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E niente. A sinistra non ce la fanno. Troppa la rabbia per un 29 aprile nel quale, pur con tante sbavature anche istituzionali, era sembrato che Sergio Ramelli potesse finalmente essere ricordato con umana pietà e sincero apprezzamento morale al di là di qualsiasi appartenenza politica. Non è così. Perché dopo la chiave inglese Hazet 36 con cui Ramelli fu sprangato a morte, esibita con lugubre crudeltà nel corteo pomeridiano del Primo Maggio, ieri è toccato a Cassano D'Adda. Dove, come denuncia Riccardo De Corato, qualcuno ha fatto sparire la targa posta il 13 aprile per intitolargli il Giardino pubblico della Biblioteca. Già le contestazioni di quel giorno erano state difficili da accettare e soprattutto da comprendere, ieri a Cassano si è andati anche oltre, riproponendo l'antifascismo militante degli anni Settanta che impedendo la presenza anche fisica dei suoi avversari, ha macchiato la sinistra di atroci delitti. Ma c'è anche il capogruppo di FdI in Regione Christian Garavaglia a denunciare «il rifiuto del sindaco e del presidente del consiglio comunale di Gorgonzola di alzarsi in piedi per onorare il minuto di silenzio dedicato a Ramelli». Parlando di «un gesto grave, ideologico e profondamente irrispettoso: non si tratta di una questione politica, ma di civiltà e memoria condivisa. Il consiglio comunale è il luogo delle istituzioni, non delle provocazioni.

Quel minuto di silenzio avrebbe dovuto unire tutti nel ricordo di una giovane vittima dell'odio ideologico, ma sindaco e presidente del consiglio comunale hanno scelto di rimanere seduti, tradendo il ruolo istituzionale che ricoprono e mancando di rispetto non solo a Ramelli, ma a tutti coloro che credono nella democrazia e nella libertà di espressione».

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