Tariffa rifiuti: stangata sui box auto anti-traffico

(...) Non è l’unica lamentela del signor Nasi, per una vita impiegato in un’esattoria e oggi «per arrotondare una pensione sempre più erosa dal costo della vita» collaboratore di una società di assicurazioni per il recupero di crediti e la segnalazione di morosi. L’anziano, infatti, tira fuori anche la bolletta dell’immondizia. «Secondo i conti dell’Amiu - dice - per l’anno in corso devo pagare 148,39 euro, lo scorso anno erano 145,94. Casa mia è di appena 72 metri quadrati. Perchè questo aumento? Fino a quando i cittadini dovranno pagare per via delle scelte sbagliate degli amministratori pubblici in materia di smaltimento rifiuti». A questo proposito il pensionato snocciola cifre e percentuali. Conteggia: «Alla tariffa dell’immondizia si devono aggiunge altri balzelli: l’Iva al 10 per cento e il 5 per cento sull’imponibile dovuto alla Provincia. In tutto quest’anno mi toccherà sborsare 242 euro. Nel 2007 erano 167, ma non c’era il box che ho acquistato qualche mese fa. L’avessi saputo avrei lasciato l’auto in strada come fanno in tanti che non vengono tartassati dal Comune e dall’Amiu». E critiche piovono anche sulla qualità del servizio di raccolta degli scarti urbani. Sì, perché la situazione, almeno secondo Giorgio Nasi che un po’ si è fatto portavoce di un disagio sempre più serpeggiante, comincia ad assomigliare pericolosamente alla vicenda dei rifiuti partenopei. «I contribuenti genovesi sono arrabbiati - assicura il pensionato -. Basta farsi un giro per la città per verificare che, a fronte degli aumenti della tassa che regolarmente vengono effettuati dall’Amiu, non corrisponde un miglioramento del servizio». Cassonetti sporchi e maleodoranti e una «nettezza urbana» che lascia a desiderare, come, pochi giorni fa, hanno fatto rilevare un gruppo di commercianti di piazza Caricamento che, insieme alla presenza di sfaccendati e delinquenti, in un dossier pubblicato da Il Giornale, hanno stigmatizzato anche l’assenza di una pulizia costante delle strade e dei vicoli. «Il che è davvero gravissimo per una città che punta all’accoglienza turistica. Che tipo di biglietto da visita diamo ai turisti che giungono a Genova?» hanno commentato i negozianti. Senza contare i problemi di igiene pubblica che possono derivare da una pulizia insufficiente di strade e piazze. Un tema delicato e scottante, tanto che, insieme a quelli collegati ai clandestini e delinquenti che rendono insicuri alcuni quartieri, è al centro del dibattito politico. Proprio sulla querelle di piazza Caricamento il capogruppo regionale di Alleanza Nazionale, Gianni Plinio, ha scritto al sindaco Marta Vincenzi, chiedendo interventi immediati e annunciato un sopralluogo.

Tornando ai box tassati a peso d’oro Nasi non si dà pace e commenta: «Quello che mi fa rabbia è che ci fanno una testa così sul dovere civico di rendere le aree urbane meno ostaggio delle auto e poi, quando uno, con tanti sacrifici, si dota di quello che dovrebbe essere uno strumento di rispetto dell’ambiente, perché lasciare un’auto per la strada certo non è bello né salubre, ebbene il Comune, attraverso l’Amiu, pensa bene dare rientrare i garage nelle aree sottoposte alla tariffa rifiuti». Il che appare un bel metodo per spalmare sui contribuenti, anche quelli proprietari di box-auto, i costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

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