Cronaca locale

«Tassa sui pendolari» I sindaci dell’hinterland preparano la rivolta

Oggi vertice tra sette amministratori alleati contro il ticket d’ingresso: «Provvedimento discriminatorio»

«Tassa sui pendolari» I sindaci dell’hinterland preparano la rivolta

La rivolta dei sindaci dell'hinterland milanese riparte da Sesto San Giovanni. Nell'ex Stalingrado d’Italia, dove già nei mesi scorsi si sono dati appuntamento i sindaci della cintura meneghina per parlare di pollution charge si svolgerà oggi l'ennesima riunione. Nel mirino dei Comuni di centrosinistra le due delibere della giunta regionale con le quali si riordina il sistema delle Asl e delle Aziende ospedaliere in conseguenza della nascita della Provincia di Monza. Ma l'incontro servirà anche per parlare di ticket d'ingresso. Padrone di casa dell’assemblea, che dovrebbe far giungere a Sesto sette amministratori e decine di associazioni, Giorgio Oldrini. «Noi sindaci dell'hinterland - spiega il sindaco - ci siamo già schierati con decisione una volta, quando Milano voleva applicare la pollution charge fino ai confini della città, ottenendo che non si attuasse quella che ritenevamo una ingiustizia. Ma anche ora che l'ecopass è limitato alla Cerchia dei Bastioni resta un problema serio. È una tassa imposta ai nostri cittadini, senza sapere che fine faranno quei soldi. Poi Milano dice che abbassa le tasse. Certo, ma a spese di chi viene da fuori». Proprio a Sesto le commissioni stanno lavorando al nuovo piano del traffico secondo il quale verranno quintuplicati i parcheggi a pagamento ma con gli introiti dei gratta e sosta si creeranno linee di trasporto locale sulle quali i sestesi potranno viaggiare gratis. Ai sindaci della cintura meneghina inoltre non va giù «l’atteggiamento del comune guidato da Letizia Moratti dal quale ci saremmo aspettati più condivisione». Da Sesto a Cinisello passando per Cologno, la protesta è unanime. «Vogliamo ribadire il nostro no - ha detto Angelo Zaninello, sindaco di Cinisello - perché siamo di fronte a un provvedimento che non servirà a combattere l'inquinamento né a ridurre il traffico». Per il primo cittadino di Rifondazione, che aveva proposto anche un contro-ticket, sarebbe meglio attuare provvedimenti per incrementare il trasporto su gomma e rotaia creando parcheggi di interscambio.
Della stessa opinione il sindaco di Bresso Giuseppe Manni. «Siamo al paradosso - ha spiegato - che chi ha i soldi si può permettere di inquinare. Bresso è già stata fin troppo penalizzata dalle scelte di Milano». A lui fa eco il collega di Cologno Mario Soldano. «Istituire un ticket d'ingresso per il centro a Milano, senza una politica di potenziamento sostanziale del trasporto pubblico, è discriminatorio e rischia di tradursi in una tassa sui pendolari - spiega Soldano -. È ora che Milano si confronti con l'hinterland».

Tutte da definire le mosse dei sindaci, anche se sembra che abbiano accantonato la possibilità di introdurre delle contro gabelle.

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