Pagare metà dellIci, della tassa sulla spazzatura e delle bollette. Una pensione per la madre casalinga che arriva a 65 anni. Detrazioni fiscali, contributi e altri sostegni economici. Sono gli obiettivi che si pone una proposta di legge regionale per dare una mano concreta alle famiglie numerose. Uniche condizioni: che ci siano almeno tre figli, che la famiglia sia tale in quanto fondata sul matrimonio e non su unioni di fatto o altri rapporti, che almeno uno dei genitori sia italiano o comunitario, che i membri della famiglia risiedano in Liguria. Niente limiti di reddito o condizioni impossibili da verificarsi. Gianni Plinio e Alessio Saso, i consiglieri regionali di An, sono decisi a portare avanti una proposta che, sui contenuti difficilmente la sinistra potrà respingere.
«Si tratta di invertire la rotta - spiega il capogruppo Plinio -. Purtroppo, nonostante le belle parole e i principi costituzionali, in Italia le famiglie sono penalizzate. Chi ha più figli paga di più. Basti pensare ai consumi, ma anche alla somma dei redditi». I consiglieri di An insistono anche su una novità introdotta dalla proposta di legge: il riconoscimento economico, sotto forma di pensione, alle madri che hanno preferito accudire la famiglia numerosa che andare a lavorare. Lassegno mensile dovrà essere pari alla pensione base annua di un lavoratore dipendente.
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