Politica

Taxi, il governo fa retromarcia Revocato lo sciopero di martedì

Vertice con i sindacati: esecutivo obbligato a stralciare il decreto sulle liberalizzazioni

Roma

Niente cumulo delle licenze e i tassisti revocano lo sciopero già indetto per l’11 luglio. Si distende il clima dopo che il ministro allo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, modificando la posizione del governo («Indietro non si torna», aveva detto Prodi qualche giorno fa), ha stralciato dal decreto sulle liberalizzazioni la norma che prevede la possibilità di cumulo. Decisione presa durante l’incontro convocato ieri dal governo con le principali organizzazioni sindacali. Il dialogo dunque riprende ed un tavolo tecnico per le trattative si riaprirà già lunedì prossimo. Bersani spiega che «non esistono preclusioni ad individuare altre forme alternative al cumulo delle licenze che garantiscano l’obiettivo di un reale potenziamento del servizio pubblico dei taxi». Alternative percorribili, prosegue il ministro «sia sul versante della flessibilità sia sul versante dell'accesso all'attività, anche per aprire nuove prospettive ai giovani attraverso strumenti differenziati da Comune a Comune».
La notizia dello stralcio del cumulo è stata accolta dai, pochi, tassisti radunati davanti al ministero con applausi e olè liberatori. Secondo Pietro Marinelli, coordinatore nazionale di Ugl Taxi è stato raggiunto «un accordo soddisfacente con il ministro Bersani che ha rimosso dal decreto sulle liberalizzazioni la norma che prevedeva il cumulo delle licenze. Una vera e propria spada di Damocle che siamo riusciti a scongiurare».
Lo stesso Marinelli ipotizza che questa norma verrà sostituita «con altre forme di flessibilità volte a potenziare e migliorare il servizio a favore dei cittadini ma senza penalizzare la categoria».
Anche per il portavoce di Confartigianato Taxi, Fabio Parigi, la strada ora appare in discesa grazie alla «disponibilità» di Bersani. Dal canto loro i tassisti garantiscono l’impegno a «rafforzare la qualità e la quantità dei servizi di taxi», assicura Parigi. «La trattativa tra il ministero e le Associazioni dei tassisti continuerà da lunedì con l'apertura di tavoli tecnici per approfondire le possibili modifiche all'articolo 6 del decreto sulla competitività e per esaminare le differenti realtà territoriali in cui operano i taxi - conclude Parigi -. In quella sede avanzeremo le nostre proposte finalizzate a contemperare gli interessi dei tassisti e dei consumatori, con strumenti in grado di ampliare sia l'offerta che la domanda dei servizi di taxi e di migliorare le condizioni di accessibilità da parte degli utenti».
Insomma fra tassisti e governo è stata siglata una tregua ma la partita è ancora aperta. «Lo sciopero è revocato perché siamo disponibili al dialogo», dice il segretario generale di Unica-Cgil, Nicola Di Giacobbe che però aggiunge: «Questo non significa che nell'ambito della discussione se troviamo un accordo, facciamo una proposta e il ministro non l'accetta, dal giorno dopo ricominciano le proteste».
Per l’ex ministro Gianni Alemanno di Alleanza Nazionale il governo avrebbe fatto bene a parlare prima con i tassisti ma comunque al momento, dice, sembra «sia prevalso il buon senso». «La parola chiave è stata quella di evitare il cumulo delle licenze che avrebbe aperto la porta all'egemonia dei grandi gruppi economici sui tassisti autonomi - osserva -. Come si vede la protesta dei tassisti non era né folle né retrograda, era solo necessario che il Governo avesse l'umiltà e il buon senso di chiamarli a un tavolo di confronto. Se questo confronto ci fosse stato prima del decreto si sarebbero evitati tanti disagi ai cittadini».
Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, che ha preso parte all’incontro ribadisce che «l’obiettivo del governo è quello di aumentare il servizio dei taxi» ma non intende farlo imponendo «tabù o dogmi». Ora che il «clima si è fatto positivo» si aprirà il confronto. Ma Veltroni denuncia pure le «strumentalizzazioni» della protesta che nei giorni scorsi ha paralizzato le città italiane. «Sulle proteste dei tassisti ci sono state strumentalizzazioni, anche alcuni episodi spiacevoli. Non sono responsabili i tassisti - dice - ma qualcuno che si è infilato nella protesta. Vorrei distinguere tra i tassisti e costoro».
E dato che l’allusione a Gianni Alemanno appare inequivocabile alle parole di Veltroni replica Fabio Schiuma, consigliere comunale di An. «Qualcuno strumentalizza dice Veltroni?», sono le parole di Schiuma.

«È bizzarro pensare che l'opposizione non ascolti le categorie con le quali la sinistra non ha voluto concertare», puntualizza il consigliere comunale di An.

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