Taxi, l’ultimatum del prefetto «Vi precetto se non lavorate»

Sono divisi i tassisti milanesi. Da una parte la minaccia di precettazione da parte del prefetto, dall’altra la voglia di lottare in difesa dei «sacrifici di una vita». Se il governo ha aperto alle proposte arrivate dal parlamentino romano mercoledì sera, tanto da inserirle nell’ordine del giorno del consiglio dei ministri di oggi, una parte dei tassisti è poco fiduciosa e sembrerebbe intenzionata a proseguire la mobilitazione. L’atmosfera è tesa. Ieri il prefetto ha incontrato i sindacati e li ha invitati a garantire i servizi essenziali in caso di sciopero in particolare a Linate e Centrale, per le fasce deboli e di garantire il trasporto tra le 22 e le 2 e tra le 4 e le otto del mattino. Nonostante malumori e il clima di freddezza verso il governo, i tassisti hanno abbandonato le assemblee spontanee sorte ovunque per la città e ripreso lentamente servizio, in attesa di conoscere le decisioni del consiglio dei ministri. Al momento, infatti, rimane in agenda lo sciopero di lunedì.

Oggi l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo incontrerà le sigle.
A complicare la vita ai cittadini ieri il guasto di un treno sulla linea 1 (mercoledì era toccato alla linea 2) che ha ritardato la circolazione tra Conciliazione e Cadorna dalle 8,40 alle10.

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