Taxi in marcia sugli aeroporti Domani rischio di nuovi blocchi

Faccioli: «Siamo pronti a tutto: finora abbiamo fatto i bravi»

Pronti a tutto. Anche a mettere in ginocchio l’intera Lombardia bloccando per giorni gli aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio. «Macché andare a Roma. Lunedì alle 9 ci siamo autoconvocati qui a Milano e se l’incontro con il ministro Bersani non andrà come deve andare gliela faremo vedere noi. Non hanno capito che non abbiamo nulla da perdere, che se passa il decreto noi siamo morti. E allora tanto peggio per tutti». A parlare è Alfonso Faccioli, il leader dei ribelli del sindacato autonomo Cat e membro della segreteria milanese della Margherita. Per nulla disposto a metter fiori nel suo temibile megafono, un flauto magico che più di una volta ha messo i tassisti in corteo e paralizzato la città. «Mi hanno appena chiamato da Genova e lì tutti gli 850 taxi sono fermi. Come a Sesto. Ora stiamo ad aspettare e ci riposiamo un po’, vogliamo essere pronti per lunedì. In molti andranno a Roma, da Genova cinque pullman, ma noi stiamo qui a presidiare Milano. L’hanno capito o no che finora abbiamo fatto i bravi? Che siamo solo stati fermi in parcheggio. Abbiamo usato meno del 30 per cento del nostro potenziale, non ci costringano a usarlo tutto». E poi, pur da uomo di sinistra, l’attacco al governo Prodi e la sua scelta di liberalizzare le licenze. «Non è andato sotto sul presidente della Repubblica, né sulla fiducia. Gli è toccato in commissione al Senato sui tassisti. Pensavano di distruggere una categoria, non ce la faranno».
Un clima rovente come quello che ieri ha svuotato la città, rendendo meno drammatica la situazione. Il solito presidio a Linate, i centralini dei radiotaxi che squillano a vuoto e i parcheggi con le auto che non caricano. Ma anche poche richieste e disagi soltanto per gli stranieri incerti tra lo stupore e l’arrabbiatura. «Un’agitazione spontanea, ma senza blocchi», ripetono i responsabili delle mille sigle sindacali. Per i quali l’atmosfera tra i conducenti è «moderatamente ottimista», come assicura il presidente della Confartigianato-taxi, Marco Luisi. «I segnali che provengono da Roma sono incoraggianti: c’è stata una convergenza delle due parti e lunedì si saprà se la trattativa sarà stata chiusa con un provvedimento condiviso». Da quiete prima della tempesta anche le parole del presidente del Satam. «Oggi (ieri, ndr) manifestiamo con pacatezza - spiega Raffaele Grassi, eletto in consiglio comunale nella lista Ferrante -. Nessun blocco per non aggravare ulteriormente la situazione dei cittadini già provati. Ma ora decideremo se riprendere con le maniere forti». Da Palazzo Marino la replica di Riccardo De Corato.

«Capisco la solidarietà di categoria - spiega il vicesindaco -, ma a Milano i tassisti hanno ottenuto dal sindaco Moratti proprio quello che stanno chiedendo a Roma al tavolo nazionale. E allora che senso ha prendersela con l’unica città d’Italia che li ha ascoltati e accontentati?».

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