Team segreto di Hillary Clinton contro le scappatelle di Bill

Lo rivela un libro appena uscito negli Stati Uniti: La squadra funzionava durante la campagna presidenziale del 2008

La campagna elettorale di Hillary Clinton aveva un team segreto che aveva l'incarico di fronteggiare possibili scappatelle extra-coniugali di Bill Clinton, rivela un libro uscito ieri negli Stati Uniti che parla anche delle infedeltà di altri candidati.
Il team segreto era stato formato dopo che alcuni consiglieri di Hillary avevano scoperto quanto profonda fosse tra i potenziali finanziatori della senatrice di New York la preoccupazione che la sua candidatura fosse distrutta dalla libido dell'ex-presidente, afferma il libro «Game Change».
Il team era composto da tre persone: l'avvocato Cheryl Mills per i riflessi legali del problema, la stratega Solis Doyle per gli effetti politici e Howard Wolfson per gli aspetti mediatici del problema.
I consiglieri di Hillary avevano scoperto che mentre era alta la stima per le qualità presidenziali della ex First Lady, tra i democratici circolavano le voci più inquietanti sulle scappatelle di Bill, esposto alle tentazioni dei suoi frequenti viaggi a Los Angeles, Miami e Las Vegas assieme al miliardario playboy Ron Burkle, il cui Boeing 757 privato era conosciuto con il nomignolo «Air Fuck One» per ciò che accadeva a bordo.
«Tra le voci raccolte dal team figuravano quelle di una relazione di Bill con la avvenente parlamentare canadese Belinda Stronach, e di una relazione con la ricca divorziata Julie Tauber McMahon che abitava a Chappaqua (vicino alla casa dei Clinton). Inoltre si parlava di una storia con l'attrice di Hollywood, Gina Gershon. E la lista continuava», affermano gli autori del libro.
Il team aveva screditato durante la campagna gran parte di queste voci. Ma, stando al libro, era giunto alla conclusione che almeno in un caso le voci erano vere: Bill Clinton aveva avviato una relazione extra-coniugale romantica a lungo termine.
Hillary rimase comunque ferita dalla dichiarazione fatta in un'intervista tv da una finanziatrice democratica, Claire McCaskill, che aveva incontrato Bill di recente a una raccolta di fondi del Missouri: «Penso che sia stato un grande leader ma non desidero vedere mia figlia nelle sue vicinanze».
Il libro rivela che quando Barack Obama, vinte le elezioni, offrì a sorpresa a Hillary la carica di Segretario di Stato, la ex First Lady rifiutò inizialmente citando la condotta imprevedibile del marito tra le cause del suo rifiuto.
«Non sono in grado di controllarlo - avrebbe detto Hillary Clinton, parlando del marito, durante una telefonata con Obama la notte del 19 novembre 2008 - Prima o poi diventerà un problema». Ma Obama avrebbe risposto che era disposto a correre il rischio e avrebbe invitato Hillary a non respingere la sua offerta. Il giorno dopo la Clinton aveva in effetti accettato.
Il libro parla anche dei problemi coniugali di altri candidati. La campagna del repubblicano John McCain era alle prese con la voce di una relazione della moglie del senatore, Cindy McCain, con un «amante di lunga data» in Arizona. La voce risultò confermata. I rapporti tra McCain e la moglie erano gelidi al punto che una equipe incaricata di girare un video dovette consumare ore di film per catturare pochi istanti di calore umano tra i due.
Ancora più disastrosi i rapporti tra John Edwards e la moglie Elizabeth, malata di cancro.

Il candidato aveva perso la testa per la regista Rielle Hunter e la relazione divenne sempre più difficile da nascondere. Ma anche dopo che una rivista scandalistica rivelò la relazione (con tanto di figlio illegittimo) Edwards continuò a sperare, contro ogni logica, di ricevere l'incarico di ministro della giustizia da parte di Obama.

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