Un teatro all’Idroscalo per ricordare il genio di Walter Chiari

Un teatro all’Idroscalo per ricordare il genio di Walter Chiari

La rivista, il teatro leggero, la commedia musicale, il teatro di prosa e poi il cinema, con nomi come Luchino Visconti, Anna Magnani, Ugo Tognazzi, Rascel, Alberto Sordi, e infine la televisione, il mezzo che gli fu forse più congeniale, in cui con monologhi e sketch indimenticabili portò tutto il suo spirito e il suo carisma di affabulatore comico. E poi la vita privata, quanto mai travagliata e scandalosa, a partire dalle donne, tutte bellissime, tutte innamoratissime di lui: Elsa Martinelli, Delia Scala, Lucia Bosé, Mina, la moglie Alida Chelli, mamma di Simone Annicchiarico, e Ava Gardner. «Disimpegno, destrismo e leggerezza, questo ha sempre rappresentato Walter Chiari per la sinistra colta. Anche se poi alla fine, quando da vecchio non lo voleva più nessuno, fu proprio lo Stabile di Torino a salvarlo e dargli lavoro».
Anche così il critico e autore Tatti Sanguineti ieri a Palazzo Isimbardi ha commentato la figura di un milanese d'adozione - nato a Verona nel 1924, era di origini pugliesi - che ha segnato per sempre la storia dello spettacolo italiano. Un ricordo dedicato a chi, come ha detto ancora Sanguineti «non amava affatto guardarsi indietro perché a furia di flashback viene il torcicollo». L'occasione è un anniversario importante, celebrato con un evento altrettanto importante: a vent'anni esatti dalla morte dell'attore, comico e conduttore televisivo, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà e il project manager di Idroscalo Cesare Cadeo hanno illustrato il progetto di realizzazione per un nuovo teatro all'aperto intitolato alla memoria di Walter Chiari e, ha aggiunto Podestà: «Personalmente, indicherò il noto attore per l'assegnazione alla memoria del Premio Isimbardi, la massima onorificenza della Provincia di Milano».Il Teatro sarà aperto proprio nel Parco acquatico dei milanesi, ospitando come prima voce del cartellone una retrospettiva dedicata a Chiari. Retrospettiva in cui, come suggerisce Sanguineti, organizzare magari una «Gara estiva di Sarchiapone, dove alcune coppie di comici del nostro tempo possano esibirsi in uno dei pezzi più complessi della tradizione comica, così difficile da far impallidire certi Amleto». O in cui mostrare per intero il prezioso archivio video - la maggior parte del quale di proprietà della famiglia di un milanese doc come Marcello Marchesi, oltre che uno dei più grandi autori comici italiani, uno degli sceneggiatori di Chiari - di cui ieri Sanguineti ha dato un assaggio: sequenze, di oltre tre minuti, in 16 mm a colori (senza audio), registrate da Marchesi a metà degli anni Cinquanta, che mostrano Walter Chiari, insieme a Bice Valori, Aroldo Tieri e altri volti noti dello spettacolo, durante le riviste Controcorrente, Oh quante belle figlie Madama Dorè, e I saltimbanchi. Sequenze particolarmente curiose: «Compaiono già allora i marchi delle ditte sponsor, perché Walter credeva molto nel privato» chiosa ancora Sanguineti. «E alcuni degli sketch sono davvero spinti, anche se non proprio cochon. Poi ci sono scenette comico-romantiche dedicate a Peynet, che in quel periodo era in Italia e imitazioni irresistibili come quella di Marlon Brando».


Il «Teatro Walter Chiari» dovrebbe inaugurare alla fine della primavera prossima, presumibilmente a giugno: «Walter Chiari rappresenta, ancora oggi, una delle figure più belle dei nostri anni giovanili capace di influenzare qualche decennio di vita degli italiani - ha dichiarato il presidente Podestà - soprattutto quelli appartenenti alla mia generazione».

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