Il Teatro Garage andrà in corso Sardegna

Il Teatro Garage potrebbe avere trovato una nuova casa. Il direttore artistico, Lorenzo Costa, ne ha parlato durante la presentazione della prima nazionale assoluta dello spettacolo «Le attese - moods for love», spiegando che entro tre anni il teatro potrebbe traslocare nell’ex mercato generale di corso Sardegna. «Si prevede che i lavori al mercato - ha detto Costa - dureranno 25 mesi. Per ora non c’è niente di scritto rispetto alla nostra presenza, ma entro qualche settimana dovremmo firmare un accordo col Comune». Il Garage rimarrà alla sala Diana di via Paggi per altri tre anni.
Ma torniamo allo spettacolo. Chi non ricorda il volto di Valeria Ciangottini nella scena finale de «La dolce vita» di Fellini? Un’immagine pura e innocente che ha lasciato il segno nella storia del cinema. Beh, quel volto e quello sguardo non sono cambiati dopo 50 anni, l'attrice romana è rimasta la stessa agli occhi di chi la ricorda ed il suo fascino è sempre quello di chi guarda il mondo con ingenuità. Un ospite importante per questa prima assoluta che il Teatro Garage propone da venerdì 21 a domenica 23 alla sala Diana con lo spettacolo «Le attese» in cui la Ciangottini riveste il ruolo di Marina, all'interno di una commedia psicologica scritta da Alma Daddario, giornalista e autrice teatrale. «Sono sempre stata interessata alla drammaturgia contemporanea, dice la Ciangottini, soprattutto a quella italiana, anche se i nostri teatri manifestano sempre delle perplessità sul portare in scena novità. Questo testo della Daddario, propostomi da Lorenzo Costa, mi è sembrato avere un certo valore per la tematica che trattava che ricalca il male di vivere tipico del'900, la crisi dell'uomo di mezz'età e soprattutto perché mette in evidenza la fermezza caratteriale delle donne. Io sono sempre stata una femminista e continuo ad esserlo, sono convinta che al mondo senza le donne non si va avanti, e in questo testo emerge tutta la forza femminile». Ne «Le attese» infatti non si fa che attingere alla realtà dei nostri tempi in cui l'equilibrio di un rapporto di coppia viene infranto dall'arrivo di una ragazza venticinquenne che irrompe nella vita dei due sconvolgendola. Nulla di nuovo nel raccontare la crisi di un uomo di mezz’età che si rimbecillisce dietro ad una ragazzina problematica, ma la vicenda, scavando su certe dinamiche, mette in luce il dramma moderno lavorando assolutamente sulla psicologia dei personaggi e sulla costruzione dei loro caratteri dando loro un taglio profondo. A Lorenzo Costa il ruolo di Roberto, il marito oramai annoiato della vita che conduce, un frustrato che ricorda con rammarico la sua gioventù da sessantottino alla quale è seguita un tran tran borghese che non lo appaga. Il suo innamorarsi della giovane Claudia, interpretata da Federica Ruggero, è per lui occasione di riscatto e di rivalsa contro le ipocrisia di un ambiente in cui non si riconosce più, oltre a donargli quella gioia di vivere di cui tutti si ha bisogno ad una certa età. Claudia dal canto suo ha bisogno di sentirsi amata dopo un percorso di droga che l'ha segnata profondamente e dal quale, da sola, non ha la forza di uscire.


Ma è Marina il personaggio più forte, rigorosa nella sua «attesa» che passi la tempesta e che tutto torni come prima per riappropriarsi della sua vita e del suo uomo. «Un’attesa che non è un'aspettativa, spiega la Ciangottini, ma solo la perseveranza tutta femminile di capire che solo con la pazienza si aggiusta tutto».

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