Assistere alla «Carmen» sul maxischermo, magari sgranocchiando popcorn. Non è un film. Nel 2009 i milanesi potranno assistere in diretta alla prima della Scala anche nei cinema della città. La stessa fortuna capitata quest’anno, per la prima volta, agli spettatori all’estero, in Spagna, Inghilterra, Australia, solo negli Stati Uniti - da New York a Los Angeles - le oltre 150 sale che hanno trasmesso sul grande schermo la diretta del Don Carlo hanno fatto il tutto esaurito. «Se avessero avuto più biglietti a disposizione - ammette il sindaco - li avrebbero venduti». Aggiungendo anche il Louvre di Parigi e le dirette in mondovisione, riferisce che la Prima è stata vista domenica da «5 milioni di spettatori».
E Milano? «Dal prossimo anno si andrà al cinema a vedere la Prima - sorride Letizia Moratti -. Ne parlerò col sovrintendente e sono sicura ne sarà entusiasta».
L’obiettivo è aprire (anche virtualmente) le porte della Scala ad un pubblico sempre più vasto. Già l’iniziativa di una vera prima per i giovani under 26 (il 4 dicembre) «è stata un successo e la riproporremo tutti gli anni», assicura il sindaco. Non entra nelle critiche del giorno dopo, molti parlano di Prima sottotono. «Il Don Carlo non è un’opera facilissima e probabilmente qualche critica c’è stata per il cambio del tenore (Neill al posto di Filanioti, ndr.) avvenuta così sotto data. Credo che più che altro fossero legate a questo. Ma le scelte del sovrintendente sono sacre».
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