Tecnologia, Ia e coriandoli. Pinguini dal vivo nel futuro

Due concerti a San Siro per centoventimila fan. "Arriverà la rivoluzione di un nuovo punk"

Tecnologia, Ia e coriandoli. Pinguini dal vivo nel futuro
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Prima del concerto, i Pinguini Tattici Nucleari sono sotto il palco a salutare i fan che entrano a San Siro. Dopo sono sopra a raccontare in musica il loro spaccato di vita, tra tecnologia e note suonate per davvero, roba che ormai è sempre più rara.

Insomma, la prima delle due date dei Pinguini Tattici Nucleari, per brevità detti PTN, è un vernissage di emozioni che stanno decisamente fuori dal coro, se non altro perché lo show inizia al contrario, ossia con il lancio di coriandoli («350 chili, poi tutti regolarmente smaltiti, praticamente il peso di un orso bruno», precisa scherzando il cantante e leader Riccardo Zanotti) e una sequenza di successi come Giovani wannabe, Ringo Starr e Romantico ma muori.

Tutto ruota intorno al palco che ha due bracci laterali e un gigantesco «mandala», ossia un grande «pod» circolare sospeso alle spalle dei musicisti, che talvolta prende letteralmente voce ispirandosi al computer del film cult Guida galattica autostoppisti tratto dal romanzo di Douglas Adams. E il rapporto tra umanità e intelligenza artificiale è il cuore di questo spettacolo di 27 brani (con un medley) che si chiude rigorosamente con il brano Titoli di coda e conseguente, gigantesco falò. Per Riccardo «è la canzone ideale per chi non vuole fare coda all'uscita» perché tutti sanno che è l'ultima e quindi escono in tempo per evitare ingorghi. Ma, gira e rigira, il focus è sempre l'effetto che fa la nuova ondata tecnologica. «Per uccidere l'umanità ci vuole ben altro», spiega molto argutamente Riccardo Zanotti: «L'uomo per abitudine si finge preda e senza dubbio l'arrivo dell'intelligenza artificiale porta dei pericoli. Ma si possono individuare dei possibili scenari». Il riferimento è al titolo di una canzone di Cesare Cremonini, ma il discorso si spinge più in là: «L'Ia farà molto meglio dell'uomo tante cose, anche nella musica. In fondo l'autotune è stato il prologo di questa evoluzione. Ora perciò l'uomo si dovrà spostare dall'altra parte e ci saranno possibilità inedite mai viste», dice Zanotti prima di salire sul palco. «Arriverà un giovanissimo che, come i Beatles, ci indicherà la vita. Una sorta di rivoluzione artistica tipo punk». È sempre accaduto così».

Sul palco i Pinguini Tattici Nucleari sono compatti perché, come spiegavano prima del concerto, «la nostra è una grande convivenza». Ma non svolazzano nell'etere intellettuale o nella metafisica digitale, anzi. Prima di Migliore, più o meno verso la fine del concerto, appare in video Chiara Tramontano che ricorda la sorella Giulia, uccisa dal compagno nel 2023 mentre era in attesa di un figlio: «Grazie a lei possiamo immaginare un mondo migliore».

E non è una frase retorica, tutt'altro: è dolorosamente perfetta dentro un concerto che, pur nell'euforia pop, intercetta l'universo dei rapporti personali, tutti declinati con lieve ironia alla maniera di questa band bergamasca che si è presa gli stadi anche se gioca un altro campionato rispetto a rap o urban. E da Scrivile scemo a Pastello bianco, porta in scena la versione contemporanea degli 883, pixel, paure e sfighe comprese.

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