Scienze e Tecnologia

Cheops, l'occhio europeo che studia i pianeti 'vivibili'

Il piccolo veicolo spaziale studierà la struttura dei pianeti con caratteristiche "vivibili". La missione Esa è iniziata questa mattina, con il lancio di Soyuz

Cheops, l'occhio europeo che studia i pianeti 'vivibili'

Cheops è un piccolo veicolo spaziale, parte di una missione dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea, che ha come obiettivo lo studio di quei pianeti con caratteristiche di vivibilità simili alla Terra. Cheops ne osserverà la struttura, la dimensione e il comportamento.

Cos'è Cheops

Cheops ha una massa di lancio (incluso il propellente) pari a circa 280 chilogrammi e a bordo ha un solo strumento: un fotometro ad alta precisione con un telescopio. Servirà per osservare gli esopianeti. Questa mattina, il piccolo veicolo è stato lanciato a bordo della sonda Soyuz. Così, Cheops inizierà il suo lavoro sulla sua orbita operativa, a 700 chilometri dalla Terra. La missione è frutto di una partnership tra Esa e Svizzera, ma importanti contributi sono arrivati anche da Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Inoltre, in Cheops batte un cuore italiano, dato l'importante apporto degli scienziati dell'università di Padova e dell'Inaf. Cheops è la prima di tre missioni dedicata alla scoperta delle caretteristiche degli esopianeti, già individuati precedentemente. Il sistema osserverà le stelle vicine e luminose, già note, concentrandosi su quelle delle dimensioni della Terra e di Nettuno. Missioni precedenti hanno già dimostrato che molte stelle simili al Sole ospitano pianeti con dimensioni variabili tra il nostro globo e quello di Nettuno.

Così l'occhio osserverà i pianeti

Per capire le caratteristiche delle stelle e dei pianeti "vivibili", verrà usato il metodo di transito. I pianeti verranno cioè osservati mentre passano di fronte alla loro stella ospite. Monitorando l'oscurità della luce stellare durante il transito, è possibile determinare le dimensioni dell'esopianeta. Poi, una volta conosciuta la dimensione, la si può combinare con la massa, per determinare la densità del pianeta, che dà indizi anche sulla sua composizione e struttura: si può così arrivare a capire se si tratta di un pianeta roccioso, lavico o gassoso.

Inoltre, grazie alla posizione del pianeta rispetto alla stella madre, si potrà stabilire la quantità di luce riflessa dal pianeta, che consentirà agli scienziati di determinare alcune proprietà dell'atmosfera, come la presenza di nuvole.

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