Giustizia, da oggi il divorzio si fa a casa
13 Settembre 2014 - 10:04Con il nuovo decreto legge sulla giustizia civile vengono snellite le procedure. Non servirà più l'intervento dei giudici, ma basterà un accordo
Approda sul Gazzettino ufficiale della Repubblica il decreto legge sulla giustizia civile, che entrerà in vigore dal 2015. Farà discutere, soprattutto i diretti interessati, la riduzione del periodo di vacanza concesso ai magistrati, ordinari, amministrativi, contabili e militari. Dall'anno prossimo avranno diritto a 15 giorni di vacanza in meno, dovendosi accontentare di "soli" 30 giorni di ferie all'anno. Un taglio fortemente voluto da Matteo Renzi che è stato letto dall'Anm come un'implicita accusa alla magistratura della lentezza del sistema giudiziario italiano.
Al di là delle vacanze dei giudici il decreto contiene novità rivoluzionarie anche per i comuni mortali. Soprattutto nelle normative che regolano le procedure di divorzio. Per la prima volta potranno svolgersi bypassando l'autorità giudiziaria. Le coppie in crisi potranno rivolgersi semplicemente agli avvocati o agli ufficiali di stato civile. Viene introdotta la figura della "procedura di negoziazione assistita da un avvocato" con l'obbiettivo di trovare un accordo tra i due coniugi senza dover approdare in un'aula giudiziaria.
Si snelliscono le procedure, a patto che la coppia abbia deciso consensualmente per la separazione e non possieda figli minorenni, maggiorenni non autosufficenti economicamente o portatori di handicap. Limitazioni condivisibili a parte, la norma promette di essere una rivoluzione del sistema. Riconoscendo il valore delle professionalità private e dei settori amministrativi dello Stato si snelliscono le procedure, alleggerendo i tribunali dal carico delle migliaia di procedure di divorzio. Basterà far compilare all'avvocato un accordo che sancisca l'accordo di separazione tra i due coniugi e trasmetterlo al Comune dove il matrimonio è stato riconosciuto.
Nonostante la cura dimagrante delle procedure, restano inalterati i tre anni che devono trascorrere tra l'udienza presidenziale di separazione e la richiesta del divorzio.