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Spotify HiFi, il tuo orecchio potrebbe non accorgersene: fai il test

Spotify sta per lanciare la versione HiFi del suo servizio di streaming, ma non è detto che l'orecchio sia in grado di accorgersene: ecco un test per scoprirlo

Spotify HiFi, il tuo orecchio potrebbe non accorgersene: fai il test

Spotify ha annunciato l’arrivo sulla propria di piattaforma di streaming audio di un nuovo abbonamento, che consentirà agli utenti di ascoltare canzoni in formato non compresso, cioè con una qualità che dovrebbe rivelarsi maggiore.

Il condizionale è d’obbligo. Le differenze tra un file cosiddetto lossless e uno compresso, vale a dire sottoposto a un processo di taglio di dettagli non rilevanti, non è così facile da percepire. Anche per chi ritiene di avere un orecchio particolarmente fine per la musica. Per questa ragione, prima di fare l’upgrade potrebbe essere interessante mettersi alla prova con uno dei numerosi test online.

Di tempo ce n’è. Il nuovo servizio a pagamento, che si chiamerà Spotify HiFi, arriverà nei prossimi mesi. L’azienda svedese non ha rivelato né la data di lancio, né il prezzo che avrà l’abbonamento. Il massimo della qualità audio attualmente offerta da Spotify, versione Premium, è di 320 kbps (256 kbps se si ascolta dal player web anziché dall’app). È sufficiente andare nelle impostazioni personali per scegliere questo livello. Tuttavia, la distanza rispetto alla resa di una registrazione su supporto fisico resta ampia: la velocità di trasmissione dati di una registrazione su CD è infatti di 1,411 kbps.

Le piattaforme di streaming audio sono solite offrire contenuti più leggeri in formato MP3, o simili, proprio per diminuire la quantità di dati trasferiti. Ora Spotify vuole offrire un’opzione aggiuntiva per gli audiofili. Non tutti, però, possiedono un udito capace di notare le differenze tra una canzone compressa e una lossless. Nemmeno gli amanti dei vinili e coloro che sono convinti di cogliere tutte le sfumature di una traccia. Questo è in parte legato a caratteristiche individuali, ma anche al fatto che siamo facilmente influenzabili: se ci dicono ad esempio che un determinato tipo di cuffie migliora la qualità dell’audio, siamo portati ad autoconvincerci che sia così, anche se non è vero.

Per rendersi conto della difficoltà della sfida, basta sottoporsi al test di Digital Feed ABX. Creato in occasione dell’introduzione del servizio HiFi di Tidal, piattaforma rivale di Spotify, l’esame viene proposto in tre versioni (5, 10 o 20 tracce). A ogni ascolto (5 per canzone) vengono proposti due campioni, uno lossless e uno lossy. All'utente sarà richiesto di identificare correttamente l'una e l'altra traccia. Ovviamente, più numerosi saranno gli ascolti, più alta sarà l’affidabilità del test. Una percentuale alta di risposte corrette indicherà un orecchio molto fine.

Se invece sarà bassa, potrebbe non valere la pena sborsare soldi in più per il nuovo servizio HiFi.

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