Telecamere accese a Triboniano: occhi puntati sugli sgomberi rom

Ore contate per lo smantellamento, si temono rivolte di nomadi e no global. Il vicesindaco: «Chi creerà disordini sarà filmato e finirà dritto a San Vittore»

Invece delle ruspe arrivano le telecamere. Occhi elettronici puntati da ieri al campo di via Triboniano, e per un attimo i nomadi con l’avviso di sfratto entro la metà di ottobre - ma lo sgombero potrebbe slittare di qualche settimana per abbassare la tensione e le polemiche accumulate nell’ultimo periodo - hanno pensato di farla franca. E anche don Virginio Colmegna, il direttore della Casa della carità che gestisce l’area ha ammesso che «non si capisce più niente, da una parte dicono che Triboniano chiude e dall’altra si spendono soldi, sarebbe interessante capire cosa sta succedendo». E lo spiega chiaro il vicesindaco Riccardo De Corato che i rom hanno poco da illudersi. Nè vengono sprecate risorse ma casomai si prendono le precauzioni perchè lo sgombero, quando avverrà, non diventi una guerriglia. Le telecamere filmeranno tutto e «chi crea disordini rischia di finire dritto dal campo al carcere di San Vittore». Anche i centri sociali che minacciano di fomentare la resistenza dei rom sono avvisati. Sui cinque impianti che ieri sono state installate lungo il perimetro esterno del Triboniano «non c’è alcun mistero - chiarisce De Corato - si tratta delle venti telecamere complessive previste all’interno del fondo assegnato dal ministero dell’Interno al commissario speciale per l’emergenza rom, il prefetto Gian Valerio Lombardi». Costo previsto 479mila euro, altre telecamere sono in corso di installazione in via Idro, Martirano e Chiesa Rossa. E sono «mobili e non fissi, quindi in Triboniano rimarranno temporaneamente finchè non sarà smantellata l’area e poi verranno spostati altrove a seconda delle esigenze, non è uno spreco di risorse - precisa il vicesindaco -. Serviranno a riprendere i volti dei malintenzionati e di chi eventualmente cercherà di creare disordini, poi verranno montate al campo di Negrotto».
Peraltro, anche Triboniano potrebbero servire anche oltre la metà di ottobre, la scadenza che era stata fissata per lo sgombero. «L’area verrà sicuramente smantellata ma nei tempi e nei modi stabiliti dal prefetto, c’è tempo fino a fine anno. E i nomadi stiano attenti perchè niente di quello che faranno all’interno del campo scapperà più alle telecamere», è l’avvertimento di De Corato.

L’ultimo aggiornamento in mano al Comune parla di 99 provvedimenti di allontanamento dai campi regolari che sono in fase di adozione, 62 per condanne penali definitive, cinque per doppia diffida, venticinque per assenze prolungate e non autorizzate, ventisei per possesso di altre abitazioni in proprietà o in affitto. Record a Chiesa Rossa (38 condanne definitive), Bonfadini (18, e gli avvisi di sfratto sono in fase di notifica) e a Martirano (anche qui diciotto).

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