Telecom, per gli analisti fatturato in calo ma tenuta dei margini

Telecom Italia presenterà domani i risultati del primo trimestre dell’anno. Per questo motivo ieri l’amministratore delegato Franco Bernabè è andato in Mediobanca. Si sarebbe trattato di una visita di routine in vista del cda che dovrebbe diffondere risultati trimestrali deboli a livello di fatturato, a causa di effetti statistici sul mercato interno e del Brasile, ma in tenuta o lieve recupero sui margini. In Borsa il titolo, che da alcune settimane non riesce a superare la soglia di un euro, ha perso l’1,84% a quota 0,95.
Secondo un sondaggio effettuato da Reuters con 13 analisti la media del fatturato è prevista a 6.8 miliardi, Ebitda a 2.8 miliardi con un utile netto a 471 milioni. Resta alto il debito a 33,9 miliardi. Nel primo trimestre del 2008 le cose erano andate meglio con fatturato a 7.2 miliardi, Ebitda a 2.9 miliardi e utile netto a 485 milioni.
«Sono dati un po’ deboli, ma non preoccupanti - ha spiegato un analista -. Nei primi tre mesi ci sono stati tre giorni lavorativi in meno che hanno pesato sul fatturato del mercato interno». Pesa anche l’andamento del real brasiliano che ha registrato una svalutazione a due cifre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Del resto Bernabè nel piano industriale non aveva certo fatto promesse azzardate. Ben conscio della sostanziale tenuta del mercato interno e della necessità di ristrutturazione delle attività brasiliane, aveva pronosticato per il 2009 fatturato in calo ma tenuta dei margini grazie anche al taglio dei costi soprattutto quello del personale (circa 5mila tagli oltre ai 4mila già effettuati) che trova però una seria opposizione da parte dei sindacati. Non ci sono ancora state le preannunciate dismissioni delle attività tedesche e di altri rami d’azienda per mancanza di compratori in grado di offrire quanto richiesto. Una nota positiva viene invece dalla controllata TiMedia.

La prospettiva di un 2009 molto più positivo del 2008 alleviando o magari azzerando il debito di 322 milioni grazie alla gara per la vendita dei canali del digitale terrestre (che potrebbe però slittare al 2010) hanno messo le ali al titolo (+9,25%). I conti sono sempre in rosso ma la perdita è stata, nei tre mesi, di 16,6 milioni contro i 29 dello stesso periodo 2008.

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