da Milano
Non basta il petrolio sceso sotto i 126 dollari a barile e qualche schiarita sul fosco orizzonte economico mondiale a far riprendere tono a Telecom Italia. Ieri in una giornata favorevole per i titoli dellampio orizzonte di tlc e tecnologia Telecom è rimasta al palo facendo segnare un modesto incremento in Borsa dell1% contro la discesa senza freni nellultimo mese che ha eroso oltre il 37,5% del valore.
E se Vodafone si può permettere, dopo la discesa del 13% dellaltro ieri, un poderoso buyback (ossia il riacquisto di azioni proprie) da oltre un miliardo di euro sottolineando in un comunicato che «il management ritiene il titolo sottovalutato» tanto che ieri le azioni sono salite dell1,8%%, Telecom si deve accontentare delle parole del presidente Gabriele Galateri: «La squadra Telecom lavora bene e farà cose importanti nellambito del piano industriale che è già stato illustrato». Galateri sta ovviamente dalla parte dellamministratore delegato Franco Bernabè che ieri a Madrid ha incontrato il numero due di Telefonica, Julio Linares. Nellincontro sono state ribadite le sinergie che potrebbero produrre fino a 1,3 miliardi di risparmi ed essere incrementate ulteriormente. Inoltre Telefonica avrebbe espresso anche la piena condivisione delle strategie messe a punto da Bernabè.
Ora cè attesa per i conti semestrali che saranno esaminati dal prossimo cda previsto per l8 agosto. Le previsioni degli analisti in questo senso non sono certo confortanti tanto che Crédit Suisse ha portato il prezzo obiettivo dellazione alla soglia minima di un euro. Se lEuropa piange sulla debolezza dei titoli telefonici negli Usa cè da registrare la buona performance di At&t. Lex-monopolista statunitense infatti ha visto balzare gli utili nel secondo trimestre del 30%, in linea con le previsioni degli analisti. La fortuna di At&t, che ha visto comunque scendere gli abbonati alle linee fisse, è stata la crescita sostenuta del traffico sui cellulari e laumento del numero di abbonamenti per i servizi e-mail e Internet sul telefonino.
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