Telecom rivede i ricavi e riparte dai tagli La Borsa ci crede: +3%

Telecom rivede i ricavi e riparte  dai tagli La Borsa ci crede: +3%

da Milano

Franco Bernabè non demorde e nel giorno dell’atteso cda di Telecom per i conti semestrali, ribadisce le sue previsioni: l’ad conferma che la politica dei dividendi resta quella impostata al suo arrivo; conferma le sinergie con Telefonica per il 2008-2010 e, in particolare «di 100 milioni per Telecom, di cui un terzo è già stato raggiunto»; conferma, pur rivedendo al ribasso gli obiettivi in Brasile e in Germania, i target 2008 per il mercato domestico; e, soprattutto, conferma che la riduzione dei costi sarà vitale per il futuro del gruppo: «Vogliamo ricominciare a crescere secondo costi sostenibili». Mentre sulla questione degli esuberi (5mila entro il 2010) previsti tra i lavoratori, «speriamo di giungere a un accordo entro fine settembre o inizio ottobre».
Brasile e Germania costano comunque una revisione degli obiettivi a livello consolidato puntando a ricavi tra 30,4 e 30,5 miliardi (da 31) e un Ebitda attorno al 38% (dal 38,5%).
Nel portare avanti la sua opera, Bernabè ha ieri incassato la conferma della fiducia da parte di Cesar Alierta, presidente di Telefonica: «Confermiamo la nostra fiducia nel management». Il che, con il titolo che naviga al 60% in meno di quanto hanno pagato gli spagnoli per entrare tra i soci, non è scontato. Sempre ieri, peraltro, la Borsa ha premiato le azioni Telecom con un rialzo del 3%, gradendo sia la «linea dura» di Bernabè sui tagli, sia i risultati della semestrale, con utili migliori delle attese. La società ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 1,14 miliardi, rispetto a 1,5 miliardi di un anno prima (-24%). Gli analisti, secondo un sondaggio condotto dalla Reuters, si attendevano un utile di 983 milioni. L’Ebitda si è attestato a 5,535 miliardi, contro una stima degli analisti di 5,876 miliardi e 6,29 miliardi del primo semestre 2007 (-12,6%). I ricavi sono stati pari a 14,838 miliardi, rispetto a 14,865 miliardi attesi dagli analisti e 15,47 miliardi dei primi sei mesi dell’anno scorso (-3,3%).
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno scorso ammontava a 37,172 miliardi, contro 37,2 miliardi indicati dagli analisti.
L’indebitamento è salito di 1,736 miliardi rispetto al 31 marzo scorso a seguito del pagamento dei dividendi nel secondo trimestre per 1,638 miliardi e dell’acquisto di licenze 3G in Brasile per 477 milioni.

Oltre ai tagli, gli altri due pilastri della strategia di rilancio di Bernabè sono, ora, la crescita del business e l’instaurazione di rapporti positivi con le Authority e i concorrenti. E parlando della crescita dei clienti a banda larga e del miglioramento dell’Arpu nel mobile, l’ad ha parlato di «risultati che rappresentano l’inizio del processo di trasformazione».

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