Ci mancherà quella testa lì che ci ha fatto innamorare

Fabio è stato un Bignami del tennis, è stato talento e sregolatezza, è stato bestemmie e tante scuse, è stato litigi coi giornalisti ma anche un amorevole intervistato

Ci mancherà quella testa lì che ci ha fatto innamorare
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«Ma come gioca questo? Ha 50 anni...». No, caro Carlos, ne ha solo 38, ma per il resto hai proprio ragione. E pensa come siamo messi noi, che ormai è un’eternità che ci chiediamo come sia possibile che Fabio Fognini giochi così, ma sia anche capace di buttare via tutto.

Hai presente quando si dice «se avesse avuto più testa...» e poi ti accorgi che è proprio quella testa lì che ci ha fatto sognare? Ecco, perché Fabio è stato un Bignami del tennis, è stato talento e sregolatezza, è stato bestemmie e tante scuse, è stato litigi coi giornalisti ma anche un amorevole intervistato; è stato smash impossibili e palle sotto la rete, passanti imprendibili e colpi fuori di metri; è stato croce, delizia e fantasia. E, diciamocelo: di uno così hanno buttato via lo stampo. Perché così è stato anche ieri, al suo Slam numero 63, in una partita che ti fa chiedere perché al massimo sia arrivato una sola volta nei quarti di finale, per l’ultima volta nel tempio di Wimbledon dove una volta imprecò dicendo «dovrebbero buttare una bomba qui», senza ricordarsi che ci aveva già pensato Hitler. Lui, il primo italiano a vincere un Masters 1000, il capitano coraggioso di Coppa Davis, quello che ti ha strappato sorrisi, applausi, un tributo finale, in un match che resterà nella nostra storia personale di appassionati.

Ed è stato bello vederlo uscire osannato anche se perdente, dopo aver chiacchierato amorevolmente con la moglie Flavia in tribuna mentre soccorrevano uno spettatore sfinito.

Perché tutto è possibile con Fognini, anche che incontri Carlos nel club dicendo a suo figlio di 8 anni «quello è Alcaraz, il mio rivale, guardalo male», e poi gli chieda una maglietta per il piccolo dopo la sconfitta.

Già, c’è della meraviglia in tutto questo, e - porca miseria Fabio - adesso possiamo dirtelo: ci mancherai.

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