"Ci scommetto la vita": la frase di Nadal su Sinner

Ha le idee chiare Rafael Nadal sulla vicenda che, suo malgrado, ha coinvolto Jannik Sinner con la squalifica di tre mesi: ecco le parole del maiorchino

"Ci scommetto la vita": la frase di Nadal su Sinner
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Quando il Roland Garros sta per entrare nel vivo con il sorteggio dei tabelloni avvenuto giovedì 22 maggio, in un'intervista esclusiva a L'Equipe il campionissimo spagnolo e tra i più forti tennisti della storia sulla superficie della terra battuta, Rafael Nadal, ha difeso a spada tratta Jannik Sinner quando gli è stato chiesto di commentare la vicenda clostebol e la sospensione di tre mesi dall'attività agonistica.

Il pensiero di Nadal

Il 14 volte campione dello Slam parigino è assolutamente convinto che il numero uno del mondo "non abbia mai avuto intenzione di barare o fare qualcosa di illegale. Ne sono sicuro, ci scommetterei la vita", afferma lo spagnolo. "C'è sempre molto rumore intorno a questo genere di cose e quando succede è un male per tutti. Per lui, che, credo, ha vissuto un anno all'inferno. Ovviamente, per il tennis, questo genere di cose è negativo".

La fiducia in Jannik

Il maiorchino ha aggiunto al quotidiano francese di aver totale fiducia nella giustizia per quanto riguarda le sanzioni adottate nei confronti dell'altolatesino. "Mi fido di Jannik. Ma, così come mi fido di Jannik, mi fido anche della giustizia", ​​precisa Nadal . "Non mi piace esprimere la mia opinione su cose che non conosco. Quindi capisco che quando la giustizia prende decisioni, è perché ha tutte le informazioni necessarie che noi non abbiamo", sottolinea, mostrando assolutamente le idee chiare.

In 20 anni di carriera Nadal ha logicamente avuto tutti i controlli del caso come i suoi colleghi: non a caso, dunque, è assolutamente convinto (e lo ripete argomentando ulteriormente) che se Sinner è stato dichiarato innocente c'è più di un motivo valido. "Se sono state prese decisioni a favore di Jannik, scusandolo, dicendo che non è colpevole, è perché il tribunale che doveva analizzare i fatti aveva tutte le prove e tutti gli argomenti per prendere quella decisione".

La risposta ai detrattori

Da qui, Nadal ha aggiunto che in questi casi non è bene parlare senza conoscere le argomentazioni, senza sapere per filo e per segno ciò che conoscono le autorità che hanno preso la decisione. Più di una frecciata, insomma, a chi ha dichiarato colpevole Jannik per partito preso, per invidia, gelosia e chissà quale altre motivazioni.

"Per questo motivo non mi piace vedere altri giocatori parlarne senza avere le informazioni necessarie. Le persone che ne sono dotate, durante l’intero processo, sono quelle che devono prendere le decisioni e giudicare i fatti", conclude.

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