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"La gente non capisce": bufera su Alcaraz, cosa è successo

Nonostante l'infortunio che lo ha costretto a saltare la Coppa Davis e una stagione lunga e usurante, Carlos Alcaraz ha aggiunto due gare negli Stati Uniti scatenando alcune polemiche: ecco la sua risposta alle critiche

"La gente non capisce": bufera su Alcaraz, cosa è successo
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Mentre Jannik Sinner dopo la vittoria alle Atp Finals contro Carlos Alcaraz ha davvero smesso di tenere la racchetta in mano almeno per un paio di settimane, lo spagnolo numero uno del mondo ha deciso di tornare in campo nonostante il forfait in Coppa Davis per un infortunio alla coscia destra. Proprio per questa ragione non sono passate in secondo piano le polemiche sulle sue prossime partecipazioni a tornei-esibizione negli Stati Uniti.

I prossimi impegni di Alcaraz

Se è vero che la sua stagione si è conclusa, non ancora il suo anno: il 22enne si è iscritto a due prossimi eventi esibizione che includono incontri di singolare contro l'americano Frances Tiafoe a Newark, nel New Jersey, il 7 dicembre, e contro Joao Fonseca, 19enne brasiliano numero 24 del ranking, a Miami l'8 dicembre. Intervistato dall'Associated Press, Alcaraz ha spiegato perché abbia aggiunto queste due uscite non ufficiali nonostante un calendario Atp sempre più pieno con gli stessi tennisti (lui in primis) ad accusare il circuito di aver inserito troppe gare.

Carlos contro tutti

"Innanzitutto, è normale che la gente la pensi così e non capisca perché ci lamentiamo del calendario e poi organizziamo le partite di esibizione", ha dichiarato Carlos. "Per me, però, la differenza principale è che in un torneo devi mantenere la concentrazione ed è davvero impegnativo fisicamente e mentalmente per una settimana e mezza. Un'esibizione, invece, dura solo un giorno: devi solo rimanere concentrato, riscaldarti, allenarti, non troppo, per una sola partita".

I soldi fanno gola

È logico che non è un discorso che riguarda soltanto Alcaraz, ci mancherebbe, ma tanti suoi colleghi top ten che, ad esempio, hanno partecipato su invito al torneo arabo milionario del Six Kings Slam vinto da Jannik Sinner. Lo spagnolo ha detto la verità, e cioé che un torneo esibizione non è paragonabile ai lunghi tornei Atp ma ha "dimenticato" di dire che la partecipazione fa gola anche per i ricchi montepremi che si possono vincere arrivando fino in fondo.

"Tutto si riduce alla pressione esterna e interna che accompagna la fatica settimanale - ha incalzato Alcaraz - per le vittorie, per i punti in classifica, per l'hardware – e che si accumula nel corso della stagione". Dunque, non farà nessuna fatica fisica o mentale nelle prossime gare organizzate dai New Jersey Devils della Nhl o dei Miami Marlins della Major League Baseball, due sedi che non hanno mai ospitato in precedenza partite di tennis professionistico (anche questo la dice lunga).

"Si possono affrontare le esibizioni in diversi modi. Si può (farlo) semplicemente per divertirsi, giocando un buon tennis, tirando buoni colpi e divertendosi. Oppure si può affrontarle giocando seriamente, usando tattiche e provando diverse cose che si vorranno fare in seguito, durante un evento", ha concluso Alcaraz all'Associated Press.

"Quindi, per queste partite, giocherò bene, le prenderò molto seriamente, ma allo stesso tempo cercherò di divertirmi il più possibile. Per me, questo è ciò che conta. Quando mi diverto in campo, posso mostrare il mio tennis migliore".

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