Non c'è proprio pace per il numero uno del tennis italiano e mondiale, Jannik Sinner, che viene criticato nonostante sia un esempio non soltanto a livello sportivo. Il paradosso è che se fino a poco tempo qualcuno si era permesso di dire che fosse "troppo poco italiano", adesso è proprio l'Alto Adige che lo accusa di esserlo "troppo". La causa scatenante del nuovo vespaio di polemiche una sua intervista di un paio di giorni fa dove Jannik si è detto felice di essere nato in Italia e non in Austria scatenando il risentimento degli Schutzen, l'associazione del Sudtirol che rievoca le milizie popolari asburgiche.
"Preoccupati per le tue parole"
Nel dettaglio, a scrivere una lettera aperta a Sinner è il nuovo comandante provinciale dell'Associazione dei tiratori sudtirolesi, Christoph Schmid, che parte dalle dichiarazioni del tennista rilasciate in un'esclusiva a SkySport. "Caro Jannik, vorremmo contestualizzare le tue parole per evidenziarne il significato speciale per tutti noi. Sapete che affermazioni come queste – soprattutto se provenienti da una figura così nota – hanno ripercussioni ben oltre l'ambito sportivo. Non solo sono accolte con soddisfazione dai nazionalisti in Italia, ma sono viste anche con preoccupazione da alcuni qui nel nostro Paese. Perché toccano questioni di fondamentale importanza per noi: la nostra lingua, la nostra storia, la nostra identità", scrive Schmid nella lettera.
"Hai rifiutato l'Austria"
La parte più critica, però, deve ancora venire: secondo Schmid lo sviluppo dell'Alto Adige non sarebbe potuto avvenire senza il sostegno austriaco ed ecco l'entrata a gamba tesa. "È proprio quest'Austria che tu hai 'rifiutato', che ha instancabilmente difeso i diritti della popolazione altoatesina durante decenni difficili, politicamente, diplomaticamente e culturalmente", scrive Schmid a Sinner. "Per molte generazioni di altoatesini, l'Austria è stata l'unica voce di solidarietà, sostegno e appoggio".
"Parla pure, ma..."
Il comandante provinciale, nella parte finale della lettera aperta al campione 24enne di San Candido, sottolinea la sua delusione per le parole utilizzate e il male che si vive "quando personaggi di spicco del nostro Paese, con parole sconsiderate, danno l'impressione che questo legame storico e l'indipendenza conquistata a fatica siano diventati privi di significato". Da qui, il "consiglio" conclusivo di Schmid a Sinner quando in futuro gli verrà domandato qualcosa sul suo sentimento nazionale. "Ti preghiamo di riflettere sul peso delle tue parole.
Parla pure - se lo desideri - della tua appartenenza all'Italia, ma fallo con rispetto verso tutti coloro che si sentono sudtirolesi, ladini o appartenenti ad altre minoranze. "Proprio tu, che viaggi tanto nel mondo, sai bene che apertura e diversità non sono una debolezza, ma una forza".