È arrivato a Torino da qualche giorno per prepararsi al meglio alle Atp Finals, l'evento più importante dell'anno, prima della meritata pausa di riposo e della preparazione della stagione 2026. Tra un allenamento e l'altro, però, Jannik Sinner partecipa agli eventi proposti dai numerosi sponsor di cui è testimonial tra cui quello organizzato da Nike nel capoluogo piemontese dove ha svelato alcuni particolari curiosi della sua vita che in molti non conoscevano.
"Dormo con la luce accesa"
L'attuale numero uno del mondo, per la prima volta, ha svelato qual è il suo più grande timore. "È senza dubbio il buio. A volte dormo con la luce accesa o lascio la finestra aperta, in modo che la luce possa entrare nella stanza al mattino", ha svelato a un gruppo ristrettissimo di invitati all'evento tra cui alcuni bambini iscritti alle scuole tennis di Torino ai quali ha spiegato, però, l'importanza di dormire tanto e nel miglior modo possibile per essere pronto ad affrontare gli avversari. "Io prima delle partite dormo sempre, mi sveglio 45 minuti prima di scendere in campo".
L'importanza delle Finals
Alla presenza dei suoi due allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, Sinner ha parlato di quanto tenga a questo torneo che considera "molto importante per tanti fattori, io sono contento di essere qui e di dare il mio massimo", sottolineando che si tratta anche "dell'ultimo impegno dell'anno, vogliamo finire in modo positivo e speriamo in una bella settimana. Poi questo è un torneo speciale, abbiamo poche possibilità di giocare in Italia, finire la stagione qui è bello".
La vita e gli allenatori
Ai giovanissimi che sognano di poter ripercorrere le sue orme, Jannik ha raccontato di essere andato via da casa quando aveva soltanto 13 anni e che gli è costato tanto in termini di tempo trascorso con i suoi genitori che vedeva molto poco. Nel corso degli anni, poi, ha cambiato molti coach. "Ogni allenatore che ho avuto è stato diverso, con qualcuno mi sono trovato meglio, con qualcun altro peggio", ha raccontato. Per la stretta attualità e la collaborazione con i due allenatori di adesso ha spiegato che pur essendo diversi caratterialmente "condividono tanta passione verso questo sport, proprio come ce l'ho io, e non amano mai perdere. Quando si mescolano questi fattori si lavora tanto, ma sempre volentieri.
Abbiamo uno stile di vita diverso ma siamo felici perché a volte facciamo anche altro, tipo giocare a golf".Infine, proprio come suo fratello, ha detto ai presenti che uno dei suoi sport preferiti è la Formula 1 ed è un grande tifoso dei ferraristi Leclerc e Hamilton.