Sinner vs Alcaraz, l'analisi di Panatta: "Scemi di guerra...". Con chi ce l'ha

All'ex tennista Adriano Panatta non sono andati giù certi commenti contro Jannik Sinner dopo la sconfitta in finale agli Us Open: ecco cosa ha dichiarato al suo collega, Paolo Bertolucci, nel corso di un seguitissimo podcast

Sinner vs Alcaraz, l'analisi di Panatta: "Scemi di guerra...". Con chi ce l'ha
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È un "esercizio" a cui siamo spesso abituati: una sparuta minoranza spara a zero sui social contro Jannik Sinner tutte le volte che perde una gara contro Carlos Alcaraz o, più raramente, contro altri avversari. Alcuni utenti (meglio definirli haters), non se ne capisce il motivo (bisognerebbe chiedere agli psicoterapeuti) ma non vedono l'ora che ciò accada quasi come fosse un fatto personale. Su questo e altri argomenti è intervenuto anche l'ex tennista Adriano Panatta nel corso del podcast "La Telefonata" prodotto da Fandango.

Come "educare" gli haters

Introdotto dall'altro collega, Paolo Bertolucci, quest'ultimo ha analizzato cosa è accaduto subito dopo la sconfitta dell'altoatesino che ha perso anche il primato della classifica mondiale. "Come da previsione sono iniziati processi sommari nei confronti di Sinner che sono meravigliosi. Ancora non hanno capito che nello sport si vince e si perde, accade, specialmente quando si ritrovano di fronte numero uno e numero due".

A quel punto è intervenuto Panatta che fa notare al collega il perché di guardare, in questi casi, i social network, intervendo a gamba tesa contro gli odiatiori seriali. "Ci sono degli scemi di guerra che scrivono delle cose assurde. Io sai che faccio? Li cancello. Non rispondo proprio Non si possono educare gli haters". Come dargli torto: il 99% degli haters di Sinner probabilmente comprende poco di tennis o, in ogni caso, gode nelle sconfitte di un proprio connazionale che non fa altro che portar lustro all'Italia. Già se si capisse questo concetto si aprirebbe meno la bocca, anzi, si scriverebbero meno sciocchezzuole da social.

La differenza con Alcaraz

Parlando di cose serie, invece, Panatta ha elogiato Jannik per il mea culpa che ha fatto in conferenza stampa analizzando lucidamente perché ha perso contro Carlos. "Sinner è stato ineccepibile, ha detto ciò che deve fare: non deve rimanere troppo legato al suo gioco, migliorare la qualità tecnica di certi colpi. Vedi la maturità di questo ragazzo: farle ammettere dal numero uno del mondo o dal numero due non è da tutti", sottolinea Panatta elogiandone l'umiltà quando l'altoatesino ammette che deve imparare a fare cose nuove. "Questo verbo qui è molto importante, si dimostra umile. Alcaraz ha già imparato a gestire i match meglio di come faceva prima, è maturato".

Alla Domenica Sportiva, invece, Panatta ha aggiunto anche che Alcaraz "ha più soluzioni tecniche di Sinner, ha giocato a un livello altissimo con una velocità sbalorditiva" la finale degli Us Open.

Può capitare, è capitato ma questo non significa che adesso l'azzurro, scivolato al secondo posto della classifica mondiale, sia meno competitivo. "Loro due sono superiori in maniera quasi imbarazzante nei confronti degli altri, quando giocano al 100% entrambi il match è imprevedibile può vincere sia l'uno che l'altro".

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