
La protesta dei migliori tennisti al mondo prosegue senza sosta, e si estende ora anche ai tornei dello Slam, i quattro principali e più ricchi del circuito Atp/Wta: per questo motivo è stata inviata una lettera ai Major, nella quale gli atleti chiedono non solo di incrementare la fetta dei guadagni, ma anche di ottenere una serie di benefici finora preclusi e di avere maggiore voce in capitolo sulle decisioni sportive.
In realtà la domanda inviata agli Slam è datata 30 luglio, ma il suo contenuto è stato rivelato solo nelle scorse ore, e da una sua analisi è possibile comprendere quali vantaggi i top player stanno cercando di ottenere. Si aggiunge quindi un nuovo capitolo nel braccio di ferro tra i giocatori e istituzioni, una situazione che ormai va avanti da tanti mesi.
A firmare la lettera sono stati i migliori 10 giocatori del circuito Atp, ad eccezione di Novak Djokovic, il quale porta avanti la battaglia con la Ptpa di cui è fondatore, e le migliori 10 tenniste Wta tranne Elena Rybakina. Tra i firmatari, quindi, ci sono anche il numero uno al mondo Carlos Alcaraz, e gli italiani Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.
Nell'ultima comunicazione indirizzata ai Major durante la scorsa primavera, gli atleti, allora incluso anche Novak Djokovic, chiedevano soprattutto di innalzare il livello del prize money, mentre ora l'asticella si è alzata in modo evidente. Rappresentati dall'ex Ceo della Wta Larry Scott, gli atleti desiderano il rispetto di una serie di punti portati all'attenzione dei vertici degli Slam nella lettera dello scorso 30 luglio.
I firmatari chiedono ai Major innanzitutto di istituire dei fondi da destinare alle pensioni, agli infortuni e alla maternità, come già hanno provveduto a fare per i tornei relativi al loro circuito sia l'Atp che la Wta. Il secondo punto prevede l'innalzamento dei montepremi in modo proporzionale alla crescita delle entrate di ogni torneo dello Slam, passando dal 16% al 22% entro il 2030 e quindi allineandosi agli eventi sportivi di Nba, Mlb e Nfl. Infine si chiede un maggiore coinvolgimento anche in questioni decisionali, con la creazione di un Consiglio dei giocatori preposto a dare il proprio consenso o diniego all'introduzione di modifiche, come ad esempio l'estensione degli Slam a 15 giorni.
La replica è arrivata con una lettera datata 18 agosto, a firma Usta, l'organo di governo del tennis negli Stati Uniti."Siamo sempre stati disposti ad aumentare i compensi per i giocatori, come dimostra la crescita del 57% del montepremi dello Us Open negli ultimi cinque anni", si legge. "Il significativo aumento dei compensi a 90 milioni di dollari del 2025 riflette l’aggiunta di un giorno al torneo di singolare del tabellone principale e il conseguente contributo dei tennisti", precisa la lettera.
Dagli Usa garantiscono anche la propria intenzione di includere gli atleti nelle decisioni che li coinvolgono direttamente, con l'obiettivo di "costruire un futuro più solido per il tennis, fra cui un calendario più sano, una migliore consulenza coi giocatori e maggior tutela finanziaria per tutti".