Emozione nel mondo della musica per l'arrivo in Italia del celebre tenore inglese Paul Potts,  già vincitore della prima edizione di Britain's Got Talent, che ha aperto la strada a esordienti  come Susan Boyle. Potts, che ha raggiunto i primi posti delle classifiche di 15 paesi, vendendo  oltre 5.000.000 di dischi con i primi due album, giunge nel Belpaese per promozionare il suo  terzo album: Cinema Paradiso, registrato negli Air studios di Londra con l'orchestra filarmonica  della città di Praga e prodotto da Simon Franglen molto noto nel mondo Hollywoodiano per la  realizzazione di film quali Avatar, Moulin Rouge, Titanic e per aver curato grandi artisti come  Whitney Huston, Pavarotti, Celin Dion. Si tratta di 11 colonne sonore che hanno fatto la storia  del cinema mondiale e, per l'occasione, Potts presenterà «My heart will go on» (da Titanic)  cantata per la prima volta in italiano «Il mio cuore va». L'album esce in queste settimane in  tutti i Paesi del mondo e in Italia sarà sul mercato il 30 Novembre licenziato dalla New Music  International
 La musica e il canto le hanno cambiato la vita, prima della vittoria al Britain Got Talent cosa  rappresentavano per lei? Una valvola di sfogo , un rifugio, un modo per esprimere se stesso o  erano solo un piacevole passatempo a cuoi dedicarsi? 
 «Prima che partecipassi a Britain's Got Talent la musica per me rappresentava un sollievo e pura  gioia. Questa,però,è stata una sensazione rara per i 4 anni precedenti a Britain's Got Talent.  Era il modo attraverso il quale riuscivo veramente ad esprimere me stesso. In alcuni momenti  della mia vita la musica è stato l'unico "posto" in cui mi sono sentito accettato e  completamente me stesso».
 La vittoria al Talent scout le ha permesso di vendere ben 5.000.000 di dischi in tutto il mondo,  lei è diventata una star. Il suo successo è straordinario c'è qualcosa del suo passato che le  manca?
 «Fare ciò che amo fare mi ha completato come persona in tanti modi. Non riesco a vedere gli  amici e la famiglia così a lungo come accadeva prima, ma cerco di rimediare a questa situazione  mantenendo i contatti via sms o e-mail. Quando torno a casa cerco di recuperare il tempo in cui  sono stato lontano dai miei cari stando il più possibile insieme a loro, ma non sempre ci riesco  perchè spesso sono in viaggio anche per più di 300 giorni l'anno». 
 La cosa che le ha dato più gioia in questi anni e quella che l'ha fatta più soffrire. 
 «La cosa che mi dà più gioia è avere di nuovo la possibilità di cantare, così come la cosa che  maggiormente mi ha fatto soffrire è stato proprio dover lasciare il canto. E' stata una  decisione molto difficile lasciare la mia passione nel 2003, ma stava iniziando a costare troppi  soldi e in quel periodo io e mia moglie eravamo in grosse difficoltà dopo aver dovuto affrontare  due gravi malattie (appendice perforata e un grosso tumore benigno) e la convalescenza seguita  ad un incidente. E' stato un sacrificio che ho dovuto fare poichè non potevamo permetterci di  andare ancora in bancarotta e perdere la nostra casa». 
 Ci parli del suo rapporto con l'Italia, sappiamo che ha vissuto alcuni anni nel nostro paese. Ha  dei bei ricordi? Se potesse fare un viaggio di piacere quali posti italiani visiterebbe? 
 «Sono stato in Italia circa 5 mesi tra l'estate del 2000 e del 2001 nella città di Rimini. Mi  sono esibito in luoghi bellissimi nella zona dell'Emilia Romagna come Verruchio, Longiano (nel  bellissimo Teatro dell'Opera Petrella) e San Leo. Ricordo con grande affetto le gite in montagna  e l'Italia è ancora uno dei Paesi che preferisco di più al mondo. Qui c'è un'atmosfera che non  può essere copiata. Sono tornata a Rimini nel 2004 insieme a mia moglie e siamo stati anche due  volte a Roma. Abbiamo trascorso due settimane paradisiache nella nostra luna di miele a  Sorrento. Mi piacerebbe vedere così tanti luoghi. La Toscana è bellissima e io ho avuto l'onore  di esibirmi ad un matrimonio vicino Grosseto nel 2008, in quell'occasione ho avuto modo di  assaggiare un po' del tipico Morellino di Scansano. Io e mia moglie vorremmo tanto tornare a  Sorrento ed io vorrei vedere il sud dell'Italia e la Sicilia e con l'occasione magari assaggiare  anche un po' di vino e piatti tipici!»
 Il suo ultimo disco porta un titolo italiano: Cinema Paradiso. Come mai? 
 «Buona parte dell'album è in italiano e l'album contiene anche "Se" dalla bellissima colonna  sonora di Ennio Morricone all'omonimo film "Cinema Pradiso"». 
 Con quale criterio ha selezionato le colonne sonore del suo ultimo CD?
 «Volevo trovare un mix di canzoni che fossero in parte rilassanti e in parte drammatiche. Moon  River e Wonderful World rappresentano un ottimo modo per aprire l'album in modo rilassante,  mentre Parla più piano e Il Gladiatore aggiungono un sapore più drammatico». 
 Nella scelta è stato condizionato più dal film o dalla musica? 
 «Sono stato condizionato un po' da entrambe, anche se sicuramente la musica ha avuto  un'influenza maggiore. Volevamo realizzare un album in cui gli ascoltatori potessero  immediatamente riconoscere le canzoni e i rispettivi film da cui sono tratti. Sono citati molti  film all'interno dell'album e molti di questi sono dei classici. La musica di Nino Rota è sempre  evocativa del film da cui proviene e ciò rende la sua musica ancora più speciale». 
 Che musica ascolta in genere? E , se c'è, da quale artista ha tratto ispirazione?
 «Ascolto tanti generi di musica differenti dai Genesis a Puccini. Dipende dal mio umore o da  cosa sto facendo. Se sono in palestra allora è probabile che ascolti qualcosa che mi dia  energia.
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