Sale il livello dello scontro verbale fra Kabul e Washington. Ieri lultimo colpo di scena. Il presidente afghano, Hamid Karzai, che nei giorni scorsi ha accusato le potenze occidentali di «brogli» per indebolirlo alle ultime elezioni, secondo alcune fonti avrebbe minacciato di «unirsi ai talebani». Atteggiamenti che preoccupano la Nato, impegnata con una forza multinazionale nel conflitto afghano, e che provocano dure reazioni internazionali. Chiamato direttamente in causa in questi giorni da Karzai per i presunti brogli, lex vice responsabile dellOnu Peter Galbraith ha messo in dubbio lequilibrio mentale del presidente afghano con unallusione a possibili problemi di droga: «Karzai è solito far polemiche, forse è emotivo, impulsivo», ha detto Galbraith in unintervista. «In effetti, persone vicine al palazzo presidenziale dicono che lui ha un certo gusto per uno dei prodotti desportazione più ricercati dellAfghanistan» ha aggiunto.
Come la Casa Bianca, ieri anche il ministro degli Esteri britannico, David Miliband, ha bollato le accuse di Karzai come «calunniose» e prive di fondamento. Accuse a cui si aggiungono nuove minacce: fonti concordanti hanno riferito infatti che Karzai avrebbe detto che le continue interferenze dallestero negli affari interni afghani «non fanno altro che rafforzare nellopinione pubblica afghana lidea che i talebani lottano contro un invasore straniero». La diatriba, che precede di circa un mese lattesa jirga (assemblea) e potrebbe essere usata tatticamente da Karzai per conquistarsi il favore dei capi tribali e dei talebani moderati nel trattare la pace, cade sullo sfondo di una tensione crescente sul terreno militare: almeno quattro civili morti in un attacco aereo dellIsaf, la forza di assistenza alla sicurezza della Nato, nella travagliata provincia meridionale di Helmand; un bambino ucciso e altri tre feriti in unazione sempre dellIsaf nella provincia di Kapisa.
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