Tenta di bruciare il commercialista

Infuriato per i conti condominiali, versa benzina nello studio ma è fermato in tempo

Stando ai suoi conteggi, l’amministratore del condominio gli presentava conti troppo elevati. Vale la pena discutere oppure chiedere una verifica delle spese? Macché. Meglio bruciare il commercialista e il suo studio, con il rischio di mandare arrosto l’intero stabile.
L’altro giorno, l’uomo 70 anni, residente a Garbagnate Milanese, in pensione da tempo, si concentra sull’importo che deve pagare per la luce: troppo. Quindi, guarda la cifra da sborsare per la pulizia delle scale: un’esagerazione. Non basta, fissa l’ammontare della rata del riscaldamento: uno sproposito. L’uomo in auto, si ferma al primo distributore di carburante che incontra, e si fa riempire una tanica con dieci litri di benzina. Parte verso lo studio del commercialista, a Senago in via Don Rocca.
Percorre qualche chilometro ed eccolo a destinazione. Sale un paio di rampe della scala ed entra nell’ufficio del «nemico». Urla, non accetta ragione. A nulla valgono le spiegazioni. Toglie il tappo alla tanica e innaffia di benzina l’ufficio, mobili compresi, e le scale. Non gli resta che accendere il fiammifero per combinarla davvero grossa.
Intanto il commercialista, allibito, chiama il 112. La centrale operativa dei carabinieri invia sul posto un equipaggio. Arriva in via Don Rocca in un battibaleno. Solo un minuto di ritardo e al loro posto dovevano intervenire le autobotti dei pompieri.

Il settantenne è bloccato proprio, mentre si appresta a strofinare il fiammifero. Sarebbe bastata una scintilla per provocare un disastro. Trasferito in caserma, il mancato piromane ha tentato di giustificarsi. Non è servito: è finito in camera di sicurezza. Arrestato per tentato incendio.

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