Una sostanziale tenuta delle polizze ramo I (quelle legate alla durata della vita) e una contrazione dei contratti ramo III (unit linked) e ramo V (polizze a capitalizzazione). La risultante, come emerge dai dati Ania dei primi 11 mesi del 2016, è stata una diminuzione del mercato delle assicurazioni italiane Vita del 12,5% a 77,9 miliardi (la contrazione scende al -10,8% considerando le imprese italiane extra Ue). Hanno tenuto, come si diceva, i contratti relativi al ramo vita I cha hanno contabilizzato 57,3 miliardi (-2,9% rispetto allo stesso periodo del 2015) grazie al fatto che fanno riferimento alle cosiddette gestioni separate. Sono gestioni appositamente create dalle società di assicurazione e distinte (dal punto di vista patrimoniale) da quelli della compagnia nei quali vengono investiti i capitali dei clienti assicurati.
Questo significa che se la compagnia di assicurazione dovesse fallire, il capitale accantonato con le polizze sarebbe garantito ai clienti. Le somme raccolte sono investite, prevalentemente, in titoli obbligazionari e i prezzi dei suddetti titoli (per il principio del valore al costo storico) non sono soggetti alle oscillazioni dei mercati finanziari: questa caratteristica consente di registrare rendimenti annuali piuttosto costanti nel tempo e non soggetti alle oscillazioni dei mercati finanziari tipiche invece dei fondi comuni obbligazionari, delle gestioni patrimoniali in titoli a reddito fisso e delle polizze unit linked.
Le performance di queste ultime, invece, sono direttamente collegate al valore di quote dei fondi interni, dei fondi esterni (di altre società) o di indici di mercato: il valore complessivo della polizza muta quindi in funzione degli andamenti degli investimenti in portafoglio esattamente come una gestione patrimoniale in titoli. Tra gennaio e novembre del 2016, le polizze unit linked hanno raccolto 19,1 miliardi (il 31,8% in meno rispetto ad un anno prima) anche per effetto dell'andamento dei mercati finanziari che nei primi mesi del 2016 sono stati particolarmente negativi ed hanno frenato l'adesione a queste polizze dall'elevato contenuto finanziario e la quasi assenza di protezioni e garanzie.
Da segnalare che i fondi pensione (soprattutto i contratti di tipo Fip, forme individuali di previdenza) hanno registrato un incremento del +11,5%, sebbene l'importo raccolto (100 milioni) rappresenti soltanto lo 0,1% della raccolta complessiva di mercato.EMo
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