Terna dice addio al Brasile ma si consola con 797 milioni

Terna ha perfezionato la cessione della partecipazione del 66% detenuta in Terna partecipacoes, la holding brasiliana, a Taesa, società partecipata da Cemig gt e dal Fip (Fundo de Investimentos em Partecipacoes) Coliseu, che raggruppa vari investitori finanziari brasiliani. Lo ha comunicato la società italiana, precisando che il corrispettivo complessivo è di 2.148,4 milioni di reais, cui si aggiungono 199,2 milioni di reais di dividendi già pagati a Terna da Terna part. Il corrispettivo dell’operazione è di 797 milioni di euro, compresi i dividendi già incassati. La plusvalenza è stata di 400 milioni di euro, grazie soprattutto all’accorta opera di valorizzazione, gestita attraverso acquisizioni e con la quotazione alla Borsa di San Paolo. I proventi saranno per gran parte reinvestiti a vantaggio del sistema elettrico italiano e in parte per integrare la politica di dividendi.
Il contratto di compravendita era stato sottoscritto il 24 aprile. Il perfezionamento è avvenuto in seguito al via libera dell’autorità di regolazione locale (Aneel, Agencia nacional de energia elettrica). Come previsto dalla legge brasiliana e dallo statuto di Terna partecipacoes, il cambio di controllo impone a Taesa l’obbligo di lanciare un’Opa sulle restanti azioni. Terna possiede ulteriori 10.000 «unit» che venderà nell’ambito dell’Opa.
Il 28 ottobre scorso, poi, aggiunge la nota, Terna ha anche ricevuto il rimborso del finanziamento intercompany, erogato a Terna part in febbraio, per un importo pari a 540,1 milioni di reais (pari a circa 180,3 milioni di euro).


Con la cessione vengono deconsolidati debiti complessivi pari a 439,1 milioni di euro (valore al 30 giugno 2009). Complessivamente, tra incasso netto e deconsolidamento, il debito netto consolidato si riduce di circa 1.150 milioni di euro.

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