Si chiamano Kepler-20e e Kepler 20f e sono due «fratellini» della Terra. Si trovano in un altro sistema solare, sono simili al nostro pianeta, ma sono troppo caldi e difficilmente possono ospitare la vita. Hanno preso il nome dal telescopio spaziale Kepler della Nasa, che li ha individuati, in una ricerca coordinata da Francois Fressin, del centro americano per lastrofisica Harvard-Smithsonian: la scoperta è stata annunciata on line dalla rivista Nature. I due pianeti sono i più piccoli esterni al sistema solare finora scoperti: il loro raggio è 0,87 e 1,03 volte quello della Terra e sono probabilmente rocciosi, come la Terra. Fanno parte dello stesso sistema solare e orbitano intorno alla stella Kepler-20, che è un po più fredda del Sole e si trova a 950 anni luce dalla Terra. Entrambi i pianeti orbitano molto più vicino alla loro stella rispetto alla distanza che separa Mercurio dal Sole: una fascia considerata non abitabile. «È difficile fantasticare su oceani caldi che possano ospitare forme di vita» dicono gli esperti.
Il più piccolo dei due pianeti, Kepler-20e, impiega 6 giorni per completare unorbita e ha una temperatura di superficie di 760 gradi, che vaporizza ogni atmosfera. Il più grande, Kepler-20f impiega 20 giorni per orbitare intorno alla stella ed è meno rovente, con temperature di 430 gradi: lidrogeno e lelio non sopravvivrebbero nellatmosfera, ma potrebbe resistere un velo di vapore dacqua. Entrambi i pianeti rivolgono sempre la stessa faccia alla loro stella: perciò un lato è sempre al buio e laltro sempre illuminato. Nel primo, secondo Fressin, è possibile che ci siano «temperature più adatte alla vita». Ma conclude: «Tuttavia non penso che i due pianeti siano abitabili».
Nature ha poi pubblicato anche la scoperta di altri due pianeti simili alla Terra, che sono sopravvissuti alla morte della loro stella. La ricerca è stata guidata da Stephane Charpinet, delluniversità di Tolosa e potrebbe fare luce sul destino di sistemi planetari simili al nostro. I due pianeti, chiamati Koi 55.01 e Koi 55.
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