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Terremoto devasta il Cile: 8,8 gradi. Quinto sisma più forte di sempre

La prima scossa, di magnitudo 8,8, è avvenuta alle 3.34 del mattino (le 7.34 in Italia). Il terremoto ha colpito la capitale Santiago e la città di Concepcion. Sciame sismico: 46 scosse in 11 ore. Allarme tsunami: le onde - deboli - sono arrivate alle Hawaii. Più di 210 morti finora accertati. La Farnesina: "Non si segnalano vittime italiane". La paura dei cileni nel nostro Paese: da Jimenez a Pizarro. GUARDA LE FOTO: 1 - 2

Terremoto devasta il Cile: 8,8 gradi. Quinto sisma più forte di sempre

Palazzi distrutti, strade letteralmente sprofondate. Black-out della luce elettrica e dei telefoni. Nel Cile, colpito da un violentissimo terremoto - 8,8 della scala Richter - lo scenario è devastante. L’epicentro si trovava a circa 300 chilometri a sud della capitale cilena, 59 chilometri sotto il livello del mare. La scossa - avvenuta alle 7.34 ora italiana, quando in Cile erano le 3.34 del mattino - è durata un minuto e mezzo, seguita da due altre forti scosse di assestamento. La scossa più forte era stata preceduta, qualche ora prima, da un movimento tellurico di 6.9 gradi sull'isola giapponese di Okinawa. Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio: sino ad ora si parla di 214 morti. Gli sfollati, secondo l'emittente Usa Nbc, sarebbero almeno 400mila.

Tsunami Il sisma ha generato uno tsunami in tutto l'Oceano Pacifico: si esaurirà in Giappone con onde alte pochi centimetri. Onde di più di due metri hanno già raggiunto invece la costa cilena nelle città di Talcahuano, Valparaiso e Coquimbo: ingenti i danni. Poco prima delle 23 (ora italiana) lo tsunami ha raggiunto le isole Hawaii. Ma le ondate sono state molto meno forti di quanto si temeva.

Sciame sismico: 46 scosse in 11 ore Sono state 46 le scosse nelle undici ore successive al devastante terremoto. E la terra continua a tremare. Lo sciame sismico ha quattro localizzazioni principali tutto lungo una fascia di fronte alla costa lunga circa 500 chilometri. Tra le scosse più forti dopo quella principale, le due immediatamente successive: una da 6.2 con lo stesso epicentro della prima, quella da 6.0 al largo di Valparaiso, quella da 6.0 nell’entroterra di Concepcion a Bio-Bio e quella di 6.1 di nuovo al largo di Concepcion, quella da 5.6 al largo della costa di Aracaunia.

150 persone intrappolate in un edificio Una decina di persone sono state estratte dalle macerie di un edificio di 14 piani crollato nel centro di Concepcion, 513 km a sud da Santiago, mentre tra 130 e 150 persone sarebbero rimaste intrappolate. L’edificio era nuovo di zecca. Dei 14 piani ne sono rimasti solo tre, hanno precisato dei testimoni, ricordando che anche la sede del comune, che si trova a duecento metri, è crollata. Il terremoto ha fatto scattare l’emergenza alla facoltà di chimica della città, dove si sono verificate alcune esplosioni a causa delle pericolose sostanze custodite nel luogo. Uno dei ponti dell’area, chiamato di Llacolen, è abilitato solo ai pedoni e alla circolazione di ambulanze e veicoli d’emergenza. Gli abitanti della zona costiera sono d’altra parte tornati gradualmente nelle proprie abitazioni dopo il cessato allarme tsunami, che aveva fatto fuggire verso l’interno gran parte della popolazione.

Timore per nube tossica da centrale chimica Un impianto chimico di Colina, comune a nord di Santiago, ha subito gravi danni a causa del sisma di oggi e si teme che una nube tossica possa scaturire della fabbrica da un momento all’altro. "Un violento incendio è scoppiato nella fabbrica - ha detto il dirigente dell’impianto chimico provincia di Chacabuco, Igor Garafulic - Viviamo ore di ansia. Tutte le persone che vivono attorno allo stabilimento sono state evacuate". Si è appreso che a Constitucion, nella regione VII, vicino all’epicentro del sisma, la gente è scappata sulle colline circostanti la città prima che un’onda di otto metri d’altezza invadesse il porto e il centro della cittadina che ha 50 mila abitanti. Un’altra onda di tsunami è stata confermata nell’isola Juan Fernandez. La cantante pop Barra, che vive sull’isola di Robinson Crosue, ha detto per telefono di essere fuggita sulle alture e che si registrano tre persone scomparse. La "ruta 5", la strada statale che collega tutte le principali località della regione del Bio-Bio, la più colpita dal sisma, è interrotta in vari punti nelle due direzioni.

Isole Fernandez: onde di 40 metri
L’unico evento anomalo di una certa entità si è verificato nell’arcipelago delle isole di Juan Fernandez, anche se non si è trattato di uno tsunami vero e proprio. Di fatto, sembra che nell’arcipelago non si sono avvertite scosse sismiche ma l’onda anomala si è sviluppata lungo tutte le coste e non solo dal lato dell’epicentro. Una fregata della Marina militare cilena è salpata alla volta dell’isola di Robinson Crusoe, l’unica abitata dell’arcipelago, per trasportare viveri ed altri aiuti.

Rivolta in carcere, aeroporto chiuso
Duecentosessantacinque prigionieri sono evasi del carcere di Chillan, località nell’entroterra cileno 140 chilometri a sud di Talca. Lo scrive in un messaggio Twitter il sito del canale all news della tv pubblica cilena, Tvn 24H, affermando che la notizia è stata confermata dalla gendarmeria.L’aeroporto di Santiago del Cile resterà chiuso per almeno 72 ore.

Farnesina: "Non ci sono vittime italiane" "Al momento non si registrano vittime italiane" nel sisma che ha colpito il Cile, "ma purtroppo è un dato provvisorio che richiede verifiche continue". Lo ha detto il responsabile dell’Unità di crisi della Farnesina Fabrizio Romano a Sky tg24 precisando che il ministero degli Esteri "sta cercando di completare il quadro della situazione dei nostri connazionali" presenti in Cile.

Trentamila volte più forte di quello dell'Aquila Il fortissimo terremoto che ha colpito il Cile è 30mila volte più forte in termini di energia liberata di quello che colpì il 6 aprile del 2009 l’Aquila, con una di magnitudo 5.8. Lo spiega Enzo Boschi, il presidente dell’Istituo nazionale di geofisica e vulcanologia.

Casa Bianca: "Pronti a inviare aiuti"
Gli Stati Uniti "sono vicini al popolo cileno", si dichiarano pronti ad inviare aiuti, ed allo stesso tempo monitorano costantemente l’allarme tsunami, e la possibilità che raggiunga coste americane, in particolare quelle delle Hawaii.

"Stiamo monitorando costantemente la situazione, compreso il rischio tsunami - ha detto il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs - i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con il popolo cileno e siamo pronti ad inviare aiuti in questo momento di necessità".

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