
Oggi Gerusalemme è stata colpita ancora una volta dal terrorismo. Un vile attentato ha insanguinato la città, nei pressi di una fermata dell’autobus a nord, causando la morte di sei civili israeliani e lasciando dietro di sé una scia di feriti, alcuni dei quali in condizioni gravissime. Secondo quanto riferito dalle autorità israeliane, i due attentatori sono stati neutralizzati da un militare presente sul posto, impedendo che il bilancio potesse diventare ancor più drammatico.
Davanti a questa ennesima tragedia non possiamo restare in silenzio. Sentiamo il dovere di affermare, senza esitazioni, la nostra più grande solidarietà al popolo di Israele e a tutte le comunità israeliane nel mondo. Israele non è soltanto uno Stato che difende la sicurezza dei propri cittadini: è una democrazia viva, fondata su valori universali che appartengono a tutta l’umanità la libertà, la giustizia, la convivenza civile.
Noi ci mettiamo la faccia, perché siamo e saremo sempre dalla parte della democrazia e della libertà. Non possiamo accettare che il terrorismo abbia ancora spazio. Organizzazioni estremiste come Hamas, responsabili di stragi e di una propaganda che altera la verità, devono essere contrastate ogni giorno con fermezza. Il terrorismo non è resistenza e non porta pace: è soltanto negazione di libertà, oppressione e morte.
Per questo ribadiamo che la comunità internazionale ha il dovere morale e politico di sostenere Israele nella sua lotta contro il terrorismo. Difendere Israele significa difendere la democrazia. Significa proteggere i valori universali di pace e libertà che appartengono a tutti i popoli liberi del mondo.
Noi siamo al fianco di Israele, e siamo anche al fianco del popolo palestinese che subisce, ogni giorno, le conseguenze della violenza dei terroristi di Hamas come le subisce il popolo palestinese dai terroristi di Hamas. Le vittime innocenti da una parte e dall’altra sono il volto più doloroso di un odio cieco che deve essere fermato.
Un futuro di democrazia e convivenza non può lasciare spazio a chi, con fanatismo e sopraffazione, vuole imporre la paura e trasformare i popoli in prigionieri