«È la terza volta in tre mesi: urlare stavolta non è bastato»

«In questi ultimi anni qui non si vive più, solo quindici giorni fa hanno tentato un altro furto. Avevano già aperto un varco nella serranda, ma dalle telecamere abbiamo visto tutto e ci siamo messi a urlare, così sono scappati. Un’altra volta è successo a maggio ed è scattato l'allarme. Questa volta invece non li fermava proprio nessuno».
Angela Priori è la suocera di Davide Mariani - sua figlia Daniela Cremonini è la titolare della tabaccheria. La signora Priori vive con il marito nel portoncino gemello rispetto a quello del genero. La scorsa notte è stata svegliata dall’allarme, scattato quando i tre malviventi hanno scassinato la saracinesca. «Questi erano informati su tutto - racconta - avevano chiuso il mio portone e quello dove abita mia figlia, uno con lo spago, l’altro con il fil di ferro. Sono scesa perché ho visto mio marito scendere, avevo paura per lui. Poi ci siamo resi conto che ci avevano serrato dentro. Allora sono salita di corsa sul terrazzo e ho visto quello che scappava... ». E poi? «E poi è successo quello che è successo». Ma da quanto tempo vivete qui? «Saranno vent'anni, ma non era mai stato così. Era un posto tranquillo, di campagna, non avevamo problemi. Ma negli ultimi tempi è cambiato tutto. Dall’inizio dell’anno tra bar, tabacchi e farmacia abbiamo subito quindici furti: si può andare avanti così? E nessuno sembra accorgersene. Ma rendetevi conto se questo è vivere. Questa è una famiglia distrutta - prosegue la signora Priori - è inammissibile che si debba arrivare a questi livelli prima che qualcuno muova un dito per cambiare una realtà che opprime. Abbiamo chiesto più volte di aumentare i controlli ma tutto è rimasto come prima».
Una signora semplice, ma ben curata, non usa toni eccessivi nell’esposizione dei fatti, anzi appare quasi rassegnata in quella che fino a ieri era una paura e che oggi si è trasformata nel dolore di dover affrontare un futuro non semplice. Infatti adesso la vera sfida sarà riuscire a vivere in quella casa, con la paura che possa accadere di nuovo, con la paura di una vendetta.

Anna Priori guarda la figlia che si allontana con i carabinieri, probabilmente per raccontare quello che ha visto nella notte precedente. «Una famiglia distrutta» continua a ripetere lei, desolata. Non cerca pietà, ma solo comprensione e sicurezza per la sua famiglia che da ieri non è più la stessa.

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