Per il terzo anno consecutivo rinviati i Piani paesistici

«E tre. Per la terza volta in meno di tre anni l’esecutivo Marrazzo, per evitare l’entrata in vigore di “norme restrittive di salvaguardia”, ha cambiato la legge all’ultimo minuto e procrastinato l’approvazione del Piano paesistico territoriale regionale (Ptpr). Se ne riparlerà il 31 dicembre del 2008». Lo ha reso noto, in un comunicato, il capogruppo della Democrazia cristiana per le autonomie al Consiglio regionale del Lazio, Fabio Desideri. «È tutto scritto - ha spiegato Desideri - nella deliberazione numero 922 con la quale la Giunta ha adottato la proposta di legge (pdl), di appena due articoli, che contiene le modifiche alla legge regionale 6 luglio 1998 numero 24 (pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposte a vincolo paesistico) e successive modifiche».
«Celato da questa nebulosa formulazione burocratica si nasconde - ha affermato l’esponente DcA - un universo di probabili trasformazioni del territorio. L’articolo 1 della legge, infatti, stabilisce la proroga dell’approvazione del Ptpr di 12 mesi (31 dicembre 2008); l’articolo 2 decreta l’urgenza. Bene, è dal 2005, anno dell’insediamento, che l’esecutivo Marrazzo rimanda di anno in anno il definitivo via libera al Piano paesistico. Siamo alla terza volta in 30 mesi di governo».
«Nella relazione allegata alla deliberazione - ha proseguito Desideri - è spiegato che il Ptpr sta completando il suo iter burocratico e che sarà concluso in termini ragionevolmente brevi». Nel frattempo, è vergato a chiare lettere, «si ritiene di dover modificare il termine per l’approvazione dello stesso portandolo al 31 dicembre 2008, al fine di evitare l’entrata in vigore delle norme di salvaguardia più restrittive contenute nell’articolo 21 della legge 24 del ’98’». «Cosa dice l’articolo 21 di cui la Giunta vuole scongiurare l’entrata in vigore? Se il Ptpr - ha affermato Desideri - non sarà approvato entro il 31 dicembre 2007, “nelle aree sottoposte a vincolo paesistico sono consentiti esclusivamente interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, recupero statico e restauro conservativo”. Ogni commento è inutile.

La leggina di proroga, composta da soli due articoli e preparata in tutta fretta e nel silenzio più totale dell’assessore all’Ambiente e delle frange della sinistra massimalista, è l’ennesima prova dell’incapacità gestionale e di programmazione dell’esecutivo regionale. Ora la pdl dovrà passare al vaglio, sempre frettoloso, dell’aula consiliare. Staremo a vedere».

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