Secondo il giudice che lha mandato in carcere, Massimo Ponzoni (nella foto) avrebbe accettato tangenti anche per permettersi una vita lussuosa. E nel lusso, era compresa anche la sua «dedizione al consumo di droga». Lex assessore regionale, ora in carcere, ha negato di fare uso di cocaina, e ha chiesto di sottoporsi al test del capello. Ora, i risultati dellesame sembrano dargli ragione.
Lanalisi condotta da Franco Lodi, ordinario di Tossicologia forense allistituto di medicina legale di Milano, conclude infatti che «si può escludere che Ponzoni abbia fatto uso, nel periodo di circa 10 mesi aynecedenti al prelievo dei capelli effettuato il 23 gennaio 2012, di cocaina, marijuana o suoi derivati» e altre droghe sintetiche. Inoltre «si può escludere che sia un consumatore abituale di bevande alcoliche».
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