La delusione è per il risultato, la rabbia è per la meta troppo generosamente concessa dallarbitro neozelandese Lawrence, che si dimentica di fischiare un blocco in perfetto stile Nba che apre in due la difesa azzurra e lancia Cooper in una spericolata serpentina verso la meta. È la svolta del match, il momento che manda in fumo un sogno che dura 70 minuti, il sogno di battere lAustralia. I Wallabies a Padova archiviano così la pratica azzurra. 30 a 20, due mete a una dopo un testa a testa che mostra le nostre ingenuità ma sottolinea anche gli errori degli australiani. Il merito degli azzurri è soprattutto quello di essere restati attaccati al match dopo un inizio così così. Le solite indiscipline, i soliti calci piazzati che mandano gli ospiti subito avanti sul tabellone. Si trema quando Turner riesce a finalizzare una rapida trasformazione per linee esterne che taglia fuori la linea sorpresa da un acrobatico riciclo in volo che Barnes stampa davanti a Marcato.
Per lAustralia arriva il vantaggio ma anche la possibilità di mandare sul terreno la qualità e il genio di Matt Giteau proprio al posto del mediano titolare. Già sui primi palloni che gli transitano per le mani, la differenza si vede. Lasciargli spazio significa votarsi al suicidio. LItalia rischia e allora Mallett chiede a Parisse e soci di accorciare la distanza e aumentare la pressione sul portatore del pallone così da indurre i Wallabies allerrore. Ci vede giusto il coach anglo-sudafricano che trova in Marcato un interprete efficace nella manovra e in Masi lariete che lancia Bergamasco verso la meta del pareggio. LItalia va addirittura in vantaggio con un drop dellapertura del Benetton che concede il bis dopo quello spedito tra i pali in occasione della vittoria nellultimo Sei Nazioni contro la Scozia.
Il piano funziona, lAustralia spegne la luce. Può contare su una buona conquista ma è sullutilizzazione che il gioco di rottura azzurro fa la differenza. Giteau agguanta il pari, poi ad inizio ripresa è sfida allultimo calcio tra Orquera e il talento aussie del nuovo mago di Oz. Sul 20 a 20, forse il momento più esaltante, quello che davanti al tutto esaurito dellEuganeo offre una lectio magistralis di tecnica difensiva. Sono gli azzurri che buttano il cuore oltre lostacolo, sacrificio, voglia di mettere la testa avanti nel punteggio. Il sogno si spezza alla mezzora su quel muro che Lawrence non vede e che chiude di fatto il match.
TEST MATCH DI LUSSO
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