Roma - Il presidente del Senato Renato Schifani ritiene che l’esame del testamento biologico previsto in Aula per giovedì prossimo 5 marzo possa slittare. "Se si tratta - ha detto la seconda carica dello Stato - di dover lavorare qualche settimana in più in commissione per garantire ampiezza di dibattito e di confronto per l’elaborazione di un testo il più largamente condiviso, che approdi in Aula con il relatore, sarà fatto un bel lavoro".
L'appello di Schifani La notizia dell’iscrizione di Beppino Englaro nel registro degli indagati per l’ipotesi di omicidio nei confronti della figlia Eluana, rimasta per 17 anni in stato vegetativo, non deve turbare il clima di collaborazione tra le forze politiche sul testamento biologico. Schifani crede, infatti, che "questo fatto confermi che sia giunto il momento perchè il Parlamento decida". "Vi è stata - ha osservato il presidente del Senato - un’intesa in Parlamento tra maggioranza e opposizione. L’opposizione si è impegnata perchè arrivi in Aula il testo base". "Credo alla parola della presidente Finocchiaro, è una persona che mantiene gli impegni", ha continuato Schifani che ha aperto alla possibilità di un maggior lavoro in Commissione per rasserenare il clima del confronto sul testamento biologico. "Non ci dobbiamo per forza fermare - ha sostenuto Schifani - alla perentorietà del termine. Il tema è delicato, tocca le coscienze di tanti parlamentari e credo che si tratti di una materia che naturalmente sfugga alla logica delle coalizioni".
"Sono temi - ha, quindi, concluso il presidente del Senato - che toccano le singole sensibilità dei vari parlamentari. Quindi daremo il massimo contributo perchè si lavori bene, in maniera composta e con ampio confronto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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