Milano - "Poco prima che l’aggressore
scaraventasse contro il presidente la statuetta ho visto che c’è
stato dietro... come se lui si stesse dimenando per prendere qualcosa
da qualcuno che ovviamente non ho visto. Mi è sembrato di vedere
proprio questo gesto che lui stesse prendendo qualcosa e questo l’ho
visto perchè avevo degli amici che erano lì alla sbarra e mi stavo
preoccupando che potessero salutare il presidente del Consiglio». È
il racconto all’Adnkronos di Andrea Di Sorte, coordinatore dei club
della Libertà che domenica pomeriggio era a Milano, in Piazza Duomo,
accanto al premier nel momento dell’aggressione. "E poi mi è sembrato di vedere un nylon -prosegue Di Sorte-
come se questa cosa fosse avvolta in un nylon. Quando poi è stato
catturato dalla polizia e dal servizio d’ordine, la cosa che mi ha
colpito e fatto tornare in mente quello che avevo visto poco prima è
stato il fatto che lui ha detto, appena catturato: ’sono solo, sono
solo, non c’è nessuno dietro di mè. Io invece ho avuto la percezione
che qualcuno gli stesse passando qualcosa".
Andrea Di Sorte è stato contattato dalla polizia che ascolterà
la sua versione dei fatti: "Mi hanno contattato le autorità e questa
sera credo che deporrò su quanto ho visto".
Accertamenti degli inquirenti Saranno svolti accertamenti su
quanto ha dichiarato Andrea Di
Sorte, il coordinatore dei giovani del Pdl testimone, domenica sera,
dell’aggressione a Silvio Berlusconi in piazza Duomo a Milano. Di
Sorte, infatti, ha affermato di aver avuto la sensazione che Massimo
Tartaglia, l’uomo arrestato per aver colpito il premier, avesse
ricevuto da qualcun altro la miniatura del Duomo con la quale ha
colpito al volto il presidente del Consiglio.
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