«Il Tg1? Perde spettatori dai tempi di Riotta»

«Il Tg1? Perde spettatori dai tempi di Riotta»

È sempre scontro politico sulla Rai, nonostante il presidente della tv pubblica, Paolo Garimberti, non abbia perso occasione di ripetere, già da qualche giorno, che la politica deve fare un passo indietro e fermarsi. Almeno per quanto riguarda le altre nomine. E invece ora si riaccende lo scontro dopo alcuni giudizi che suonavano come un attacco nemmeno troppo velato ad Augusto Minzolini, neodirettore del Tg1. In margine a un convegno sul futuro dei media organizzato a Roma dalla Fondazione Lazio per l’audiovisivo, il presidente ha ammesso di sentirsi «preoccupato» per il calo di ascolti fatto registrare dal telegiornale della rete ammiraglia. «È un tema di cui ci stiamo occupando - ha detto Garimberti - e sul quale ci stiamo interrogando: un po’ di preoccupazione certamente c’è».
Frasi tutt’altro che casuali alla luce delle recenti polemiche sollevate dalla sinistra sulla scelta di Minzolini, giornalista della Stampa, quale nuovo responsabile del più importante telegiornale italiano. A difendere ruolo e professionalità di Minzolini è intervenuto il consigliere di amministrazione Rai, Alessio Gorla, che ha puntualizzato: «Mi sembra giusto precisare che l’erosione degli ascolti del Tg1 è cominciata molto prima dell’arrivo di Minzolini, quando il direttore era Gianni Riotta». E ha snocciolato, cifra dopo cifra, il lento ma costante declino degli ascolti che ha portato il telegiornale a perdere audience in concomitanza con i guadagni di pubblico del Tg5.
«In aggiunta a questa progressiva caduta di ascolti - ha rincarato Gorla - Minzolini ha dovuto fare i conti anche con una perdita di 3-4 punti dovuti alla risintonizzazione di Raiuno che ha interessato il 60% degli italiani». Il consigliere ha concluso chiedendo per queste ragioni una «sospensione del giudizio sui risultati del Tg di Minzolini». In realtà, un po’ tutto il centrodestra si è sentito in dovere di difendere il neo-direttore del Tg e lo stesso Giorgio Lainati, vicepresidente della Vigilanza, ha confermato le frasi di Gorla relative alla ricanalizzazione della rete sui televisori delle case italiane e ha aggiunto una valutazione puramente politica: «La levata di scudi della sinistra contro Minzolini rappresenta solo il tipico modo di fare di chi ha nell’aggressione personale l’unica valvola di sfogo alle proprie frustrazioni politiche».
Stessi toni anche dal vicepresidente della Camera Maurizio Lupi che si è detto «preoccupato di fronte ai continui e ormai quotidiani attacchi rivolti al direttore del Tg1 e al suo modo di operare che condiziona e ostacola il lavoro di un indiscusso e stimato professionista quale è Augusto Minzolini.

Insistere, come fa la sinistra, sulla libertà di informazione suona solo come una provocazione: fino a ieri infatti gli uomini del Pd hanno considerato quasi come una loro “proprietà” il più importante telegiornale italiano. Oggi dovranno invece accettare che la prestigiosa testata del servizio pubblico torni a offrire un’informazione equilibrata e corretta».

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