Ticket, contromossa regionale Ecco chi (e quanto) pagherà

Due ipotesi allo studio per cancellare l’imposta unica da 10 euro: cifre diverse in base al costo della prestazione

Il governo è in crisi, la maggioranza traballa ma la norma scarica ticket (l’emendamento contenuto nel cosiddetto Milleproroghe) procede spedita alla Camera e lunedì sera arriverà al voto finale. Sarà legge l’obbligo per le Regioni di inventare nuove forme di compartecipazione alla spesa sanitaria per coprire il ticket di 10 euro sulle ricette imposto da Palazzo Chigi e modificato dal Senato. Così il Pirellone è al lavoro per studiare le contromosse. Sul tavolo di tecnici e assessori competenti (Alessandro Cè, Sanità, Gian Carlo Abelli, Famiglia e Solidarietà Sociale, Romano Colozzi, Finanze, oltre che i capidelegazione di An e Udc in giunta, Massimo Corsaro e Mario Scotti) si fronteggiano due ipotesi di spalmatura del ticket aggiuntivo. La prima prevede un azzeramento della compartecipazione alla spesa sanitaria (ovvero niente ticket) per le prestazioni di costo inferiore ai venticinque euro e un ticket di dieci euro per le prestazioni di costo superiore ai 25 euro. La seconda ipotesi, più probabile e attorno alla quale si è creato il maggior consenso, prevede tre fasce di ticket, variabili da nessuna quota fissa (zero ticket) per le prestazioni meno costose fino a un massimo di sette euro per le più costose.
Le simulazioni sono in corso, ma la Regione è decisa a far saltare fuori i soldi necessari a offrire prestazioni aggiuntive. Tra le priorità le terapie palliative (che consentono di attenuare il dolore ai malati), l’estensione dell’assistenza a malati terminali e malati cronici, alcuni vaccini tra cui quello contro la meningite. I fondi arriverebbero dalla rimodulazione e dall’avanzo del bilancio di previsione, che era stato redatto prima del riparto del Fondo sanitario.
Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, è convinto che prima di varare qualsiasi provvedimento sia necessario confrontarsi con le altre Regioni italiane colpite dal ticket sanitario del governo. L’idea è di creare un fronte simile a quello antismog che ha portato al blocco di domenica prossima in tutto il Nord. L’unione fa la forza, è il senso del progetto, ancor di più se è trasversale e interessa anche le Regioni rosse. Ovviamente, però, il Pirellone non vuole farsi trovare impreparato e ha già allo studio ipotesi, tabelle, simulazioni e insomma possibili soluzioni al problema.
La discussione sul ticket arriverà presto in consiglio regionale, probabilmente già martedì 6 marzo, perché Ds e Margherita hanno chiesto di affrontare il tema durante la prima seduta utile. Forza Italia spera in un alleggerimento da parte del governo. «La Lombardia è già la Regione più penalizzata dagli aumenti fiscali - osserva l’azzurro Carlo Saffioti, membro della commissione sanità -.

Per quel che riguarda la Sanità, alimentiamo oltre il 50 per cento del fondo di perequazione, siamo tra le Regioni che ricevono meno fondi pro capite da Roma e abbiamo i conti a posto. Non è giusto chiedere altre tasse». Favorevole al pressing della Regione l’assessore comunale alla Salute, Carla De Albertis, di An: «Il Pirellone è sulla strada giusta. Sommare i ticket non sarebbe equo».

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