Egregio dottor Lussana, vorrei esprimere alcune considerazioni a proposito dell'introduzione del ticket sulla Guardia Medica per i turisti.
È opportuno precisare che, in qualunque regione, i cittadini non residenti non hanno diritto all'assistenza di base gratuita, per cui pagano, secondo tariffe prestabilite, le visite dal medico, la compilazione di ricette (le ricette sul ricettario della propria regione non valgono al di fuori di questa, per cui si paga il farmaco in toto) e ogni altra prestazione non urgente.
La Guardia Medica è/era gratuita per tutti, per cui i turisti vi ricorrevano per avere ricette o visite gratuitamente, facendone, quindi, un uso improprio.
Ben venga, quindi, un ticket sulla Guardia Medica: se uno ha davvero bisogno del medico, la tariffa è più che equa, se non ne ha bisogno, magari ci penserà due volte (o, ahimè, andrà in Pronto Soccorso, dove però i codici bianchi pagano).
Mi spingo oltre: sarebbe opportuno estendere il ticket anche ai residenti: basterebbe affiancare una sera un cronista al medico di Guardia Medica, per rendersi conto degli «habituè» che abusano del servizio, perchè, intanto, è gratis: depressi cronici e anziani soli che chiamano per dolore toracico, ma che in realtà vogliono solo scambiare due parole, persone che hanno disturbi da più giorni, ma non sono andate dal medico di famiglia per non fare la coda, aneddotica una chiamata alle 2 di notte per forfora! (capitata a mia moglie).
In conclusione: la Guardia Medica ha il compito - prezioso - di sgravare il 118 e il Pronto Soccorso dai casi non gravi: se uno ha la febbre o disturbi di stomaco, ad esempio, 25 euro sono appropriati, se non ha motivi validi 25 euro sono tanti.
Cordiali saluti.
È vero, signor Solano. A danneggiare il sistema del servizio pubblico, anche quello sanitario, sono gli sprechi.
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