Politica

«The Times»: il Professore rischia un’inchiesta

Felice Manti

da Milano

Il telefono di Prodi piange, e la stampa straniera coglie la palla al balzo. Lo «sconcerto» del premier dopo la decisione di Marco Tronchetti Provera di scorporare il gruppo telefonico in tre società diverse, e la possibilità che il governo provi a mettersi di traverso, come ha già fatto con la fusione Autostrade-Abertis, ha scontentato i mercati (ieri i titoli della galassia hanno perso tra l’1% e il 5%) e ha scatenato i principali quotidiani stranieri.
Il più agguerrito è il britannico The Times, secondo il quale il caso Telecom Italia e la possibile vendita di Tim rappresentano al tempo stesso una minaccia e un test per il presidente del Consiglio. Il quotidiano londinese ha ricordato le parole del premier sulla sua «volontà di modernizzare e liberalizzare l’economia italiana», ma «di fronte alla possibilità di vendere un ex monopolista, queste convinzioni sembrano essere svanite nel nulla». Questo atteggiamento «a prima vista protezionistico», ammonisce The Times «potrebbe metterlo in conflitto con il suo ex datore di lavoro, la Commissione europea». Secondo fonti dell’esecutivo Ue raccolte dal quotidiano, infatti, se il premier decidesse di intervenire nella vicenda per bloccare la cessione di Tim a un operatore straniero, la Commissione sarebbe pronta ad aprire un’istruttoria contro il Professore. Perché «il signor Prodi - scrive The Times - il cui governo nel 1997 ha mantenuto la golden share (azioni privilegiate con diritto di veto, ndr) in Telecom Italia, non ha escluso la possibilità di bloccare la ristrutturazione», cosa che «violerebbe le regole del mercato interno».
Il Financial Times invece punta il dito contro il management di Telecom Italia. «La decisione di Tronchetti Provera - scrive il giornale finanziario - sono qualcosa di più di una semplice conversione a U. Quello che i mercati stanno sentendo è lo stridore dei pneumatici Pirelli per evitare di andare a finire contro un muro». Per Ft «abbandonare la strategia di convergenza tra fisso e mobile, annunciata soltanto 18 mesi fa, appare come la mossa brutale» di chi, con una montagna di debiti sulle spalle e nessun risultato in Borsa, «si è reso conto che stava andando in un vicolo cieco». La società di telefonia mobile, potrebbe finire a fondi di private equity (fra questi Blackstone e Carlyle) e a società di tlc come Deutsche Telekom.
Il Wall Street Journal, che ha ricordato come il valore delle azioni Telecom si sia dimezzato sotto la gestione Tronchetti Provera, ha espresso forti dubbi sulla possibilità che «il cambiamento di rotta riuscirà a risolvere le sue difficoltà finanziarie». Certo è che «la possibile vendita di Tim aiuterebbe - scrive ancora il Wsj - Telecom Italia a ridurre il suo massiccio indebitamento (41,3 miliardi di euro)».
I problemi per il presidente del Consiglio arriveranno anche dall’accordo tra Tronchetti Provera e il magnate australiano Rupert Murdoch, pronto a far confluire in Telecom i contenuti forniti da Sky Italia, in cambio di una porta spalancata sulla connessione telefonica a banda larga. «In Italia Murdoch viene ancora considerato “l’uomo nero” da ampie parti dell’establishment politico. E Romano Prodi - scrive ancora il Wsj - potrebbe vedere bene un forte concorrente di Silvio Berlusconi, ma «ci sarebbe una certa riluttanza» a cedere al tycoon australiano una delle più importanti realtà industriali del Paese».
felice.

manti@ilgiornale.it

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